> > Coronavirus: il piano delle chiusure se dovessero aumentare i contagi

Coronavirus: il piano delle chiusure se dovessero aumentare i contagi

governo chiusura scuole

Se il quadro epidemiologico dovesse peggiorare, il governo avrebbe già pronto un piano delle chiusure anti coronavirus.

Dopo l’aumento dei contagi da coronavirus tornati a superare quota duemila al giorno, il governo starebbe preparando un piano delle chiusure da mettere in atto qualora la situazione epidemiologica dovesse precipitare.

Coronavirus: il piano delle chiusure

Le uniche cose certe paiono per il momento la proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio 2020 e l’estensione a tutto il territorio nazionale dell’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto. Un provvedimento già paventato dal sottosegretario Zampa e confermato anche dal Premier Conte, che ha precisato che si confronterà con le regioni su questo tema.

Davanti al “rischio di un rapido peggioramento” certificato dal report settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, il Comitato tecnico-scientifico sta però pensando ad alte disposizioni da attuare qualora necessario. Gli obiettivi degli esperti sembrano essere due: tenere aperte le scuole ed evitare un nuovo lockdown nazionale come successo in primavera.

A tal proposito si procederà, se non saranno sufficienti chiusure a livello locale, a limitazioni graduali. Si partirà dalla stretta sugli assembramenti compresi quelli privati e dalla chiusura anticipata di bar e ristoranti per mettere un freno alla movida. Se l’indice di contagio dovesse aumentare si procederebbe alla chiusura di alcune attività ripercorrendo in senso inverso le riaperture di maggio e giugno. I primi a rimanere serrati sarebbero dunque i cinema, i teatri e le palestre. Poi toccherebbe a centri estetici e parrucchieri, seguiti da bar e ristoranti. Per ultimi i negozi, mentre è probabile che negli uffici venga reso obbligatorio lo smart working. Tutto dipenderà comunque dall’evoluzione del quadro epidemiologico.