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Covid-19, tre comuni della Valle D'aosta sono "zona rossa": disposta chiusura

Valle d'aosta

Per tre comuni della Valle D'Aosta è stata disposta la chiusura a causa del Covid-19: tutti i cittadini si stanno sottoponendo ai tamponi.

La Valle D’Aosta sta registrando un aumento nel numero di casi di Covid-19. Per questa ragione tre comuni da venerdì 16 ottobre sono “zona rossa”. Si tratta di Saint-Denis, Verrayes e Chambave. Il Presidente della Regione Renzo Testolin ha firmato l’ordinanza di chiusura e a breve verranno effettuati tamponi su tutta la popolazione.

La chiusura di tre comuni 

La decisione di imporre la chiusura per i comuni di Saint-Denis, Verrayes e Chambave, che contano circa 2500 abitanti, nasce dalla registrazione nelle suddette zone di un indice di Rtal al di sopra della soglia di allerta.

L’ordinanza – spiega una nota – consentirà di evitare un’ulteriore espansione del contagio e prevede l’esecuzione di tamponi a tutta la popolazione, a eccezione dei bambini in età pediatrica, in modo da definire i livelli di contagio e le prossime azioni da intraprendere“.

I divieti

Il provvedimento prevede, come accaduto per le altre zone rosse e nell’Italia intera durante la fase di lockdown, il divieto di allontanamento e di accesso ai comuni di Saint-Denis, Verrayes e Chambave, con obbligo di permanenza nel proprio domicilio. Il rientro nei territori sarà consententito solo a chi, al momento dell’entrata in vigore dell’ordinanza, si troverà fuori dai territori comunali. 

All’interno delle aree comunali saranno sospese tutte le attività ad eccezione dei beni e servizi di prima necessità, come strutture sanitarie e veterinarie, farmacie, alimentari e rifornimento carburanti. Anche le scuole resteranno chiuse. Le uscite dal proprio domicilio per gli acquisti essenziali vanno limitate ad una volta al giorno e per un solo componente della famiglia, a eccezione di quelle urgenti per i farmaci.

Le attività motorie e sportive sono vietate. Soltanto coloro che hanno attestati problemi di salute possono effettuare delle passeggiate. Restano invece consentite le pratiche agricole e le attività di allevamento del bestiame, anche in caso di persone non residenti che hanno appezzamenti di terreni nei suddetti comuni.