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Coronavirus terapie intensive, le 10 regioni a rischio

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Nell’ultimo report settimanale dell’Iss e del ministero della Salute sono 10 le regioni a rischio alto per le terapie intensive.

Lo rivela l’ultimo report settimanale diffuso dall’istituto superiore di sanità e dal ministero della Salute. In Italia le Regioni ad alto rischio a causa di criticità nei reparti di terapia intensiva sono dieci. Tali regioni vengono considerate a rischio in quanto nel mese di novembre potrebbero superare il limite del 30% dei posti in terapia intensiva occupata dai pazienti Covid. Pur essendo aumentati i posti in terapia intensiva, diverse regioni hanno esaurito o quasi i posti in terapia aggiuntivi.

Nel monitoraggio stilato dalla scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica è stato evidenziato che una regione su tutte, l’Abruzzo ha superato di oltre il 150% la disponibilità dei posti in terapia intensiva aggiuntivi. “La pressione sta crescendo e iniziamo a vivere la paura che si possa tornare alla situazione drammatica della prima fase epidemica”, ha dichiarato il presidente dell’associazione degli Anestesisti Alessandro Vergallo.

Terapia intensiva, le regioni a rischio

A causa della crescente curva dei contagi da Coronavirus in tutta Italia, sempre più regioni italiani sono a rischio per via della disponibilità dei posti in terapia intensiva. In particolare l’ultimo report settimanale stilato dal ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità sono 10 le regioni a rischio. Nello specifico si tratta di Campania, Puglia, Sardegna, Toscana, Abruzzo. Liguria, Emilia-Romagna, Umbria, Lombardia e Sardegna.

L’Abruzzo in particolare stando a quanto evidenziato dal report settimanale dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica, ha anche un altro primato. Avrebbe infatti esaurito oltre il 150% dei posti in terapia intensiva disponibili. Altre Regioni invece si stanno avvicinando alla soglia prevista come il Piemonte con l’83% di saturazione dei posti disponibili e le Marche con il 67%.

Le parole di Alessandro Vergallo

A questo proposito il presidente dell’Associazione degli Anestesisti Italiani (Aaroi-Emac) Vergallo ha dichiarato: “In questi dieci Regioni la tenuta delle terapie intensive è particolarmente a rischio, poiché ci si sta avvicinando alla soglia massima fissata dal ministero della Salute del 30% di posti dedicati a malati Covid occupati; tuttavia, ci troviamo in una situazione di allerta in tutte le Regioni perché si rischia, nel breve termine, una saturazione dei posti Covid se il trend dei contagi non si modificherà”