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Coronavirus, studente contro i genitori no vax: farà il test a scuola

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La famiglia è contraria perché no vax, lui è maggiorenne e ha firmato da solo l'autorizzazione per sottoporsi al test a scuola

Uno studente di scuola superiore del trivigiano si è autorizzato da solo a sottoporsi all’esame per la ricerca del Covid nonostante la famiglia no vax avesse dato parere contrario non firmando l’autorizzazione richiesta dalla scuola. Tantissime famiglie trevigiane non hanno risposto all’appello delle istituzioni scolastiche che in questi giorni stanno sottoponendo alunni, docenti ed assistenti ai test per tracciare i potenziali contagi da coronavirus.

Studente contro genitori no-vax

Queste famiglie non vogliono che sui loro figli venga praticato alcun test e molte sono prorpio aderenti all’ondata no vax. Tra queste la famiglia di un ragazzo che non voleva lui fosse sottoposto al test scolastico, nemmeno in presenza di un caso di positività nella sua stessa classe. Il giovane ha quindi deciso di firmare l’autorizzazione preventiva da sé, potendolo fare data la maggiore età. “È doveroso sottoporsi al tampone in caso di necessità” ha detto “ non solo per la mia salute ma per quella di tutti. Per questo ho deciso di firmare l’autorizzazione anche se i miei non sono d’accordo”.

La procedura per il test a scuola

La task force dell’azienda di sanità pubblica locale dovrà quindi tenere in considerazione la dichiarazione del ragazzo, che autorizza preventivamente il controllo, piuttosto che quella dei genitori. I tamponi vengono fatti con una procedura che selettivamente si attiva nel momento in cui si ha ragione di credere che la classe di un Istituto possa essere un potenziale focolaio. Le autorizzazioni all’esame devono essere quindi rilasciate con antiucipo e custodite dalla Scuola per poi essere usate per scegliere i ragazzi da sottoporre all’analisi. Proprio nelle scuole dovrebbe a breve iniziare ad essere usato il test salivare. 

La risposta dei no vax ai test

Grande contrarietà è stata espressa dalle famiglie no vax di zona. Proprio per questa ragione stanno inviando diffide a tappeto a tutti gli enti scolastici dove i coordinatori di questa forma di protesta hanno indicato di scrivere una frase del tipo “Essendo l’esercente della responsabilità genitoriale, e non essendoci alcun consenso informato, nego la mia autorizzazione e vi diffido all’esecuzione di qualsiasi atto o procedura sanitaria nei confronti di mio figlio”. Il movimento no vax considera il test per la ricerca dell’infezione come preliminare all’uso massiccio del vaccino.