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Covid, lo studio Coldiretti: "Solo 0,2% dei contagi in campagna"

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"Le ricerche delle case in campagna, nei borghi e nei piccoli comuni sono aumentate del 29% a causa del Covid-19".

I luoghi isolati, lontani dalle città, stanno diventando molto gettonati a causa dell’epidemia di Covid-19. Le grandi metropoli, infatti, spaventano la popolazione. A dimostrarlo uno studio di Coldiretti, associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana, basato sulle denunce complessive di infortunio al 30 settembre 2020.

Lo studio di Coldiretti

L’analisi effettuata da Coldiretti ha evidenziato che soltanto lo 0,2% dei contagi di Covid-19 avviene tra i lavoratori che operano nell’agricoltura nei campi lontano dalle città. È da considerare, inoltre, che lo studio si basa sui mesi estivi e di settembre, quando la raccolta di frutta e ortaggi è proficua e si avvia la vendemmia. Le campagne, dunque, sono attualmente un luogo sicuro. La popolazione, per questa ragione, nei limiti del possibile sta tentando di spostarsi. È soprattutto il caso dei soggetti a rischio e di coloro che non sono vincolati al lavoro in sede.

La situazione attuale – sottolinea lo studio – ha spinto l’aumento del 29% delle ricerche di case in campagna, nei borghi e nei piccoli comuni rispetto al periodo pre-Covid. La ricerca di spazi verdi all’aperto senza la preoccupazione di evitare i pericolosi affollamenti delle città sono alla base del crescente interesse per i centri minori con una decisa inversione di tendenza rispetto al passato.

In Italia i 5.498 comuni sotto i 5mila abitanti rappresentano il 70% del totale ma vi risiede solo il 16% degli italiani, pari a 9,8 milioni di abitanti, garantendo spazi e sicurezza anti contagio. Dopo il periodo di lockdown molti italiani hanno riscoperto le seconde case in campagna o hanno avuto l’occasione di apprezzare in gite e vacanze la vita nei borghi e nei centri minori che mai come quest’anno sono stati gettonati dai visitatori.

Il risultato – continua – è un diffuso desiderio di trasferirsi in campagna che si esplicita con la ricerca di casali, rustici, fattorie nei centri minori a prezzi molto più bassi delle abitazioni nelle grandi città che possono anche assicurare una migliore qualità della vita a contatto con la natura, alla riscoperta delle tradizioni e della buona e sana alimentazione.

Una opportunità per rivitalizzare le aree interne valorizzando l’identità territoriale e i sistemi produttivi locali ma anche per promuovere nuovi flussi demografici nelle campagne offrendo – evidenzia – bellezza del paesaggio, tradizioni e cultura di un’agricoltura in armonia con la storia e l’ambiente lontani dall’ansia da pandemia nelle città.

Una tendenza che riguarda anche gli agriturismi spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, che sono forse i luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. Un primato da valorizzare per ridurre gli assembramenti nelle città anche in funzione anti contagio. Senza dimenticare – conclude la Coldiretti – che le oltre tremila le fattorie didattiche presenti nelle campagne italiane possono accogliere i bambini in sicurezza con attività ricreative ed educative a contatto con la natura nei grandi spazi all’aria aperta“.