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Proteste contro il coprifuoco a Roma, lanciati lacrimogeni e bombe carta

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Nella notte decine di persone a Roma hanno preso parte alle proteste contro il coprifuoco deciso nella regione Lazio: diversi scontri con la Polizia.

Dopo i disordini di Napoli anche Roma si è unita alle proteste contro il coprifuoco deciso dalle autorità regionali d’intesa con il governo centrale. Nella notte tra il 24 e il 25 ottobre nel cuore della Capitale si sono infatti radunate svariate decine di persone che hanno manifestato violentemente arrivando a scontrarsi con le forze dell’ordine giunte sul posto. A organizzare e coordinare la manifestazione sono stati principalmente gruppi di ultras e di estrema destra, radunatisi in piazza del Popolo grazie al tam tam su social.

Roma, proteste contro il coprifuoco

Organizzata in piazza del Popolo, dov’erano presenti circa duecento persone, la manifestazione di protesta è durata meno di un minuto a seguito dell’immediato intervento della forze dell’ordine, che hanno caricato sui partecipanti spingendoli fino al Lungotevere e alle zone nei pressi di piazzale Flaminio. I vari gruppi di manifestanti si erano precedentemente coordinati tramite Telegram e WhatsApp con il seguente messaggio: “Il tempo delle richieste è finito, sappiamo che chi ci governa non ci ascolta. Abbiamo iniziato in cinquanta una settimana fa, ieri eravamo già in centinaia e stasera saremo molti di più. Contro il coprifuoco, contro leggi improvvise e incoerenti, contro la negazione del diritto al lavoro, contro il mancato sostegno, per la libertà! Non è una manifestazione di categoria, ma la protesta del popolo”.

Nei minuti seguenti la protesta è sfociata nello scontro diretto con i militari, con scambi di lacrimogeni e bombe carta e atti di vandalismo da parte degli estremisti che hanno dato fuoco a diversi motorini nelle vie adiacenti a piazza del Popolo.

Nel frattempo in zona Piramide sfilava un contemporaneo corteo del partito di estrema destra Forza Nuova, che ha in seguito proseguito verso la circonvallazione Ostiense sotto le proteste dei cittadini residenti che li osservavano dai balconi. Intervistato dall’AdnKronos, il portavoce del partito Giuliano Castellino ha affermato: “Da Napoli è partita la rivolta, ora tutte le città devono gridare libertà contro chi ci sta riducendo alla fame e tenendo a catena. E solo il primo giorno, è soltanto l’inizio”.