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Treviso, maestra negazionista: "No mascherina, di Covid muoiono i vecchi"

Scuola elementare

In una scuola elementare di Treviso, una maestra negazionista ha vietato l’uso della mascherina in classe.

Una maestra negazionista della scuola elementare di Treviso ‘Giovanni XXIII’ si è rifiutata di indossare la mascherina e ha incitato i suoi alunni a fare lo stesso, sostenendo che il coronavirus rappresenti un pericolo mortale soltanto per le persone di età avanzata. Le parole della maestra hanno allarmato le famiglie che si sono attivate, coinvolgendo anche il sindaco della città.

Maestra negazionista a Treviso

Una maestra di Treviso, recentemente assunta come supplente presso la scuola primaria ‘Giovanni XXIII’, si è ritrovata al centro di numerose polemiche a causa delle sue posizioni e dichiarazioni negazioniste relative al Covid espresse in classe. La donna, infatti, ha suggerito in modo insistente agli studenti di non indossare la mascherina in classe, seguendo il suo esempio, e affermando ripetutamente che ‘di Covid muoiono solo i vecchi’.

Le frasi dell’insegnate sono state riportate dai bambini ai rispettivi genitori che, allarmati, hanno segnalato l’episodio alla dirigente scolastica. Le testimonianze dei genitori sono state supportate anche da quelle di numerosi colleghi della supplente e di differenti collaboratori scolastici impiegati presso l’istituto che, di conseguenza, hanno portato all’apertura di un provvedimento disciplinare contro la maestra negazionista.

Le proteste dei genitori

I genitori, tuttavia, pur avendo denunciato la vicenda alla dirigente scolastica e avendo richiesto a più riprese un confronto tra le parti, non hanno ottenuto i risultati sperati. Nella mattinata di lunedì 14 dicembre, quindi, un gruppo di famiglie si sono date appuntamento all’ingresso della scuola elementare creando un presidio organizzato.

L’iniziativa dei genitori, allora, è stata segnalata al sindaco Mario Conte che ha deciso di recarsi sul luogo, affiancato da alcuni agenti di polizia. Le forze dell’ordine e il sindaco in prima persona, informati dei fatti, hanno parlato con i bambini, sottolineando l’importanza di seguire le norme anti-contagio stabilite a livello nazionale e quanto sia fondamentale indossare sempre la mascherina, anche in classe.

Successivamente, il primo cittadino si è recato in Prefettura indicando il caso alla dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Barbara Sardella e al prefetto Maria Rosaria Laganà. Le famiglie, infatti, hanno chiesto che la donna venga sospesa dal suo incarico presso l’istituto anche in considerazione dei frequenti post negazionisti presenti sul suo profilo Facebook. Le sorti della maestra, pertanto, verranno stabilite nei prossimi giorni.

Le parole del sindaco sul caso

Il sindaco Conte, inoltre, ha commentato la situazione nel seguente modo: «Ho risposto alle sollecitazioni di alcuni genitori. Sono intervenuto personalmente, abbiamo fatto arrivare una pattuglia della polizia e questa insegnante è stata identificata. Con lei c’è stato un colloquio sulla base delle testimonianze dei colleghi e genitori. Dopo aver esaminato anche i suoi profili social, l’abbiamo segnalata alla Prefettura perché gli sforzi che stiamo facendo per tutelare la nostra comunità, soprattutto i bambini, sono enormi e pensare che si possa buttare via tutto con delle politiche negazioniste non è assolutamente tollerabile».