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Campagna vaccinale, Galli: "Medici e infermieri sono allo stremo"

Massimo Galli

Per far decollare la campagna vaccinale Massimo Galli suggerisce di richiamare medici e infermieri in pensione.

Non nascondendo la sua preoccupazione per l’emergenza coronavirus, il direttore del reparto di Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano Massimo Galli ha lanciato definito gennaio un mese che si prospetta critico, dato il rischio di contagi in crescita dopo le feste, la riapertura di scuole e uffici e una campagna vaccinale che stenta a decollare.

Galli sulla campagna vaccinale

Intervistato dal Messaggero, il professore ritiene che sarà molto difficile far affrontare una campagna vaccinale a medici e infermieri allo stremo e duramente provati. Essendoci pochi professionisti da assumere e reclutare ad hoc, la soluzione che propone è quella di ricorrere a personale andato in pensione negli ultimi quattro anni e volontariamente disponibile a farsi carico di parte del lavoro e contribuire alla campagna vaccinale.

Galli ha poi commentato le parole dell’assessore lombardo Gallera che ha ricondotto le poche vaccinazioni effettuate in regione al fatto che non si potessero togliere le ferie a medici e infermieri. Ritenendo comprensibile che nel periodo festivo parte del personale si sia preso qualche momento di pace, cosa che ha rallentato le vaccinazioni, ha definito non brillante l’attuale situazione. “Mi spiace davvero dirlo, sembra che veda le cose solo negativamente, ma non servono grandi ragionamenti per affermarlo“, ha aggiunto.

Per quanto riguarda la ripartenza delle attività il 7 gennaio, l’esperto si è detto molto preoccupato. Sia per ciò che concerne il nodo trasporti che per il ritorno in aula del 50% degli studenti delle superiori. Negare che la scuola rappresenti un contesto o una causa diretta o indiretta di diffusione dell’infezione “significa negare l’evidenza dei dati di vari studi internazionali“. La movimentazione degli studenti, ha spiegato, ha infatti un ruolo nella diffusione del virus e si rischia di far aumentare i casi proprio quando si avrà accortezza dell’entità dei contagi avvenuti prima e durante il Natale.