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Case popolari, a Ferrara i primi 157 assegnatari sono solo italiani: polemica

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È polemica a Ferrara per l'assegnazione delle case popolari del comune solo a famiglie italiane. Il sindaco commenta: "Finalmente equità sociale".

Ha generato aspre polemiche l’ultima graduatoria per l’assegnazione delle case popolari fatta a Ferrara, nella quale si è scoperto che i primi 157 alloggi sono stati dato soltanto a famiglie italiane. Una situazione che è stata accolta con perplessità anche dalla Curia locale, la quale si è augurata che nessuna famiglia sia stata esclusa dall’assegnazione per questioni di “razza o nazionalità”. Esulta invece il sindaco leghista Alan Fabbri, che in un suo intervento ha dichiarato: “Finalmente equità sociale”.

Ferrara, case popolari a famiglie italiane

L’assegnazione dei primi 157 alloggi popolari a famiglie italiane è stata possibile grazie all’utilizzo del concetto di residenzialità storica dei richiedenti nonché all’apertura dell’accesso agli alloggi Acer a nuove categorie di assegnatari. Lo stesso sindaco ha parlato di un risultato rivoluzionario, che ha a suo dire ristabilito l’equità cancellata dai buonismi del Pd: “Noi invece abbiamo garantito il diritto alla casa alle famiglie che da più tempo risiedono nel nostro Comune che erano da anni penalizzate”.

Dello stesso avviso anche il segretario della Lega Matteo Salvini: “Mentre il Pd di Bonaccini lascia vuoti quasi 4mila alloggi popolari in tutta la Regione, a Ferrara la giunta dà le case agli italiani”, mentre la Curia ferrarese si è detta preoccupata di eventuali discriminazioni che possono essere avvenute nell’assegnazione degli alloggi: “Esprimiamo soddisfazione per le 157 famiglie che hanno ottenuto una casa. Ma se fosse accaduto che qualcuno sia stato escluso per ragioni di razza e nazionalità, il nuovo bando non aiuta a costruire la città di domani”. Nel frattempo, Associazione giuridica degli studi sull’immigrazione ha già annunciato che impugnerà l’atto di assegnazione.