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Zona rossa con 250 casi ogni 100 mila abitanti: l'ipotesi proposta dall'ISS

Vaccino Covid

Gli esperti hanno proposto l'istituzione della zona rossa per i territori che hanno un'incidenza superiore a 250 casi ogni 100 mila abitanti.

Il governo starebbe pensando ad un’ulteriore stretta anti Covid: dopo aver abbassato la soglia dell’Rt per determinare il posizionamento nelle fasce, l’ipotesi è quella di far finire automaticamente in zona rossa le regioni che hanno un’incidenza settimanale dei casi superiore a 250 ogni 100 mila abitanti.

Zona rossa con 250 casi ogni 100.000 abitanti

É quanto proposto dall’Istituto superiore di Sanità e condiviso dal Comitato tecnico-scientifico, che ora dovrà avanzare la proposta all’esecutivo che a sua volta la dovrà concordare con le regioni. Per il momento non è ancora previsto alcun incontro tra Conte, i ministri e i governatori ma è probabile che si tenga all’inizio della prossima settimana in vista del varo del nuovo dpcm che sarà valido dal 16 gennaio 2021.

Se dovesse essere approvata, la modifica del parametro entrerebbe comunque in vigore dalla terza settimana di gennaio. In base all’ultimo monitoraggio settimanale degli esperti, l’unica regione che andrebbe automaticamente in zona rossa sarebbe il Veneto, che attualmente ha un’incidenza di 454,31 casi ogni 100 mila abitanti. Al limite poi l’Emilia Romagna, con un’incidenza pari a 242,44. Tra gli altri territori che superano i 200 vi sono anche la Provincia Autonoma di Bolzano (231,36), il Friuli Venezia-Giulia (205,39) e le Marche (201).

Tutte hanno comunque un’incidenza superiore ai 50 casi ogni 100 mila abitanti, la soglia che secondo la cabina di regia del Ministero della Salute, permetterebbe “il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e il tracciamento dei loro contatti“. La regione in cui la cifra è minore è la Toscana, con 78,95 casi positivi ogni 100 mila cittadini.