> > Morto Cimenti, alpinista sopravvissuto a 8mila metri del Nanga Parbat

Morto Cimenti, alpinista sopravvissuto a 8mila metri del Nanga Parbat

Cala Cimenti

Cimenti è morto sotto la neve in Alta Valle di Susa, a soli 46 anni. Era sopravvissuto agli 8mila metri del Nanga Parbat.

Carlalberto Cimenti, detto “Cala” è morto ieri pomeriggio, 8 febbraio 2021, travolto dalla neve in Alta Valle di Susa, tra le montagne di casa. Nel giorno di San Valentino avrebbe compiuto 46 anni. Nel 2019 era sopravvissuto agli 8mila metri del Nanga Parbat, la nona vetta più alta del mondo.

Morto alpinista Cimenti

Un anno prima della prova sul Nanga Parbat, aveva chiesto alla sua compagna Erika di sposarlo a 5mila metri di altezza mentre era in Nepal. Purtroppo ieri pomeriggio non ce l’ha fatta. A perdere la vita con lui l’amico e compagno di escursione Patrick Negro, anche lui deceduto. Erano due esperti scialpinisti, sono stati recuperati dal Soccorso Alpino, che è stato allertato dai carabinieri, nella zona della Cima del Bosco e del Col Chalvet, al confine tra i comuni di Cesana e Sauze di Cesana. I familiari hanno chiamato i soccorsi, preoccupati per non aver visto rientrare i due amici. La valanga è precipitata a valle per circa duecento metri lungo un canale.

I soccorritori sono riusciti ad individuarla con il binocolo e si sono recati sul posto con l’unità cinofila, per poi captare il segnale dell’Artva, apparecchio per la ricerca del travolto da valanga, che indossavano sia Cimenti che Negro. Usando delle sonde sono riusciti ad individuare i corpi dei due alpinisti e a disseppellirli, ma per entrambi non c’è stato nulla da fare. “Cala” aveva iniziato a scalare quando era molto giovane, tanto che a dodici anni era già in cima al Monte Bianco. Era un veterano dell’Himalaya, ha rischiato di morire sul Gasherbrun VII, in Pakistan, quando ha salvato la vita a Franco Cassardo, compagno di scalata gravemente ferito. Cimenti è stato l’unico italiano a vincere lo “Snow Leopard”, riconoscimento dato a chi raggiunge le cinque vette di settemila metri che si trovano nell’ex Unione Sovietica.