All’alba di lunedì mattina, Francesco Cassardo è stato recuperato da un elicottero decollato poco prima proprio per andare a salvarlo. L’alpinista torinese era rimasto ferito mentre scendeva il Gasherbrum VII, in Pakistan. Il compagno di cordata, Cala Cimenti, aveva descritto una situazione drammatica a causa del ritardo delle autorità nell’attivare i soccorsi. Anche i familiari dell’alpinista avevano lanciato un appello chiedendo l’intervento del ministro degli Esteri il prima possibile. A lanciare il primo allarme era stato il compagno di cordata, che in un primo momento si era anche occupato di coordinare i soccorsi. Cassardo era scivolato per un centinaio di metri e da subito le sue condizioni erano apparse gravi, anche se il 30enne è sempre stato “lucido”.
Alpinista ferito, soccorso con l’elicottero
A dare la notizia del salvataggio è stato proprio Cala Cimenti, che sul suo profilo Facebook ha scritto: “Francesco è sull’elicottero verso Skardu. Cala scende a piedi. Grazie mille a tutti, grazie di cuore”. Tutto si è concluso per il meglio dunque, anche se ci sono state momenti in cui si è temuto il peggio. Le autorità pakistane sembravano infatti restie a far decollare l’elicottero che avrebbe soccorso Cassardo e lo avrebbe portato in ospedale. Numerosi sono stati gli appelli nella giornata di domenica, a seguito dei quali due colleghi erano partiti dal campo base per raggiungere il luogo dove si trovava il 30enne per trasportarlo poi a mano in una zona più facilmente raggiungibile dai soccorsi.