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Valerio Massimo Manfredi: monossido dall'appartamento vicino

Valerio Massimo Manfredi

Valerio Massimo Manfredi e Antonella Prenner sono ancora in condizioni critiche. Il monossido proveniva dall'appartamento vicino.

La polizia ha sequestrato l’appartamento di fronte a quello dello scrittore Valerio Massimo Manfredi, per l’ipotesi che il monossido di carbonio provenisse proprio da lì. Lo scrittore, e la sua amica Antonella Prenner, che era con lui, sono entrambi in condizioni critiche.

Monossido da appartamento vicino

Il monossido di carbonio che ha quasi ucciso gli scrittori Valerio Massimo Manfredi e Antonella Prenner arrivava dall’appartamento accanto, che ospita anche set e produzioni cinematografiche. I vigili del fuoco e la Scientifica sono tornati al pianterreno della palazzina in via dei Vascellari, a Trastevere, per un nuovo sopralluogo. Dagli accertamenti è emerso che quell’abitazione, dove sono stati apposti i sigilli alla caldaia, era vuota nel momento della tragedia. Si tratta di un immobile di proprietà di una società di leasing che lo ha concesso per uso cinematografica. Il reato ipotizzato potrebbe essere quello di lesioni colpose. Si aprirà un fascicolò, saranno affidate le deleghe a proseguire gli accertamenti, con interrogatori alle persone coinvolte nella vicenda, a partire dai titolari delle società e della ditta incaricata all’installazione della caldaia e della sua manutenzione. Devono ancora stabilire da quanto tempo il monossido di carbonio circolasse nell’edificio, tanto che avrebbe provocato malori nei giorni precedenti.

Le condizioni di Manfredi e Penner sono ancora critiche, anche se nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Misericordia di Grosseto erano abbastanza ottimisti. Lo scrittore è stato sottoposto di nuovo alla terapia dell’ossigeno nella camera iperbarica. L’operazione potrebbe essere ripetuta, nella speranza che il gas non abbia provocato danni irreversibili. I pazienti hanno superato le prime 24 ore e poi erano stabile. Stessi trattamenti per l’amica dello scrittore, ricoverata in rianimazione all’Umberto I. Al Policlinico è in funzione l’unica camera iperbarica di Roma. Il trasferimento di Manfredi a Grosseto è stato deciso perché nell’apparecchiatura all’Umberto I non potevano entrare sia lui che la scrittrice. Nel Lazio ci sono due camere iperbariche. “Il servizio è collegato alla rete dell’emergenza ed è dimensionato sul fabbisogno e la popolazione regionale. Inoltre è sempre garantita una copertura del servizio attraverso una rete interregionale” ha spiegato la Regione. “La nostra camera iperbarica è una delle eccellenze della sanità nazionale, ha salvato molte vite. È utilizzabile 24 ore su 24” ha dichiarato Robusto Biagioni, medico di emergenza e responsabile del 118, da Grosseto.