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Focolaio in Cadore, 21 casi: operaio positivo al lavoro nelle case

Covid focolaio a Atena Lucana

Un operaio (inconsapevolmente) positivo ha svolto dei lavori in alcune abitazioni contagiandone i residenti: è sorto così il focolaio in Cadore.

In Cadore si è sviluppato un focolaio di coronavirus che ha causato un incremento dei contagi: tutto sarebbe partito da un operaio, poi risultato positivo, che inconsapevolmente avrebbe trasmesso l’infezione ai residenti nelle abitazioni in cui si è recato a svolgere dei lavori.

Focolaio in Cadore

In totale si contano 21 casi positivi di cui 13 riscontrati a Pieve di Cadore e 4 ricoverati in ospedale. Il cluster si sarebbe originato da un operaio che nei primi giorni di febbraio ha contratto l’infezione e, non essendone a conoscenza, svolto dei lavori in alcune case presso famiglie collegate tra loro. Quando l’uomo ha iniziato a manifestare i sintomi, il personale della Prevenzione ha ricostruito i suoi contatti andando a testare i membri dei nuclei presso cui si era recato.

Non si esclude che i casi siano legati alla variante inglese, già presente in provincia. Per essere certi che sia realmente così bisognerà attendere gli esiti dell’analisi dei tamponi inviati all’Istituto zooprofilattico. “Se si tratta di variante inglese sappiamo che i tempi di negativizzazione sono più lunghi“, hanno spiegato dall’azienda sanitaria.

Nel giro di due settimane i contagi nella regione sono raddoppiati. Se infatti prima erano pari a 20-25 al giorno, ora se ne contano 50-55 con un incremento del 100%. Anche a Valle di Cadore si è registrato un incremento. La prima cittadina Marianna Hofer, ha spiegato che tra i positivi vi sono anche due bambini dell’asilo appartenenti a classi diverse, cosa che ha portato alla chiusura delle classi e all’isolamento dei compagi.