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Gianrico Carofiglio volontario per il vaccino italiano ReiThera

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Lo scrittore ha affermato che il suo è stato un atto politico, volendo dichiarare apertamente la sua fiducia nei confronti della scienza.

Lo scrittore Gianrico Carofiglio si è sottoposto come volontario al vaccino italiano ReiThera. L’ex parlamentare e magistrato sta bene e si dice fiero di aver potuto contribuire in questo modo alla sperimentazione.

Carofiglio volontario per vaccino italiano ReiThera

Il vaccino italiano ReiThera è giunto alla seconda fase della sperimentazione e, tra i tanti volontari, anche lo scrittore Gianrico Carofiglio ha voluto dare il proprio contributo. Raggiunto dal Corriere della sera, l’ex parlamentare e magistrato ha raccontato la sua esperienza presso l’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, luogo in cui venerdì 19 marzo ha ricevuto una dose del siero tutto italiano.

Carofiglio si è sottoposto alla prima dose e tra 21 giorni gli sarà somministrata la seconda. Una volta inoculate le dosi dovute, i volontari dovranno sottoporsi a un test sierologico che dimostrerà se il vaccino contribuisce allo sviluppo degli anticorpi contro il Covid-19.

Per Carofiglio la scelta di diventare volontario per il vaccino italiano è stato un atto politico. “La volontà di dichiarare apertamente la fiducia nella scienza e contrastare tutte le posizioni di negazionismo, irrazionalismo e di panico ingiustificato che ruotano attorno ai vaccini e alla loro gestione. Io qualche volta mi sono posto il problema se parlare di questi temi fosse sufficiente, ma poi ho deciso di fare qualcosa di più concreto e credibile” – ha affermato lo scrittore.

Furbetti del vaccino: “Azione disgustosa”

Riguardo alle discussioni sui presunti furbetti dei vaccini che avrebbero usufruito di una dose nonostante non ne avessero diritto, Carofiglio afferma che si tratta di una situazione ripugnante. “Posso solo dire che fare i furbi su queste cose è abbastanza disgustoso, sia da parte di chi lo permette, sia da parte di chi lo accetta. Le furbizie spesso sono rese più facili da una gestione confusa e non omogenea su tutto il territorio“.

Le difficoltà indotte dalla pandemia da un anno a questa parte hanno fatto sì che ogni difetto della gestione nazionale diventasse enorme e visibile a tutti. Secondo lo scrittore esiste un’Italia divisa in due che si è fatta palese in questa situazione più che in altre. Si poteva fare meglio, ma dal suo punto di vista non sente di poter esprimere un giudizio netto. “La politica dovrebbe comprendere che il divario con il Nord non lo si colma dando sussidi al Sud, ma solo rendendo l’intero Paese capace di competere” – commenta, infine, Carofiglio.