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Torino, dona parte del fegato e salva sua figlia

Torino, dona parte del fegato e salva sua figlia

Torino, una bella storia all'ospedale Molinette, con una mamma che dona parte del fegato e salva sua figlia di 3 anni. L'intervento durato 12 ore

Dona parte del fegato e salva sua figlia ricoverata all’ospedale Molinette di Torino. Una mamma medico di 43anni si è fatta asportare la parte sinistra del fegato che è stata impiantata a sua figlia di 3 anni, affetta da una rara malattia congenita. La storia è ancora più a lieto fine perché la piccola non poteva più attendere. Una storia speciale come altre che hanno visto l’Italia della solidarietà e dell’efficienza dare il meglio di sé in piena pandemia. La bambina in questione è affetta da una patologia che le determina ittero irreversibile.

Il calvario della piccola

Il primo intervento, detto “di Kasai”, lo aveva dovuto subire quando aveva solo sei settimane. Si era trattato di un’operazione con intento riparativo. Con quella operazione il flusso di bile verso l’intestino era stato ripristinato, ma il destino del fegato era comunque segnato, e quel destino aveva l’ineluttabilità della cirrosi epatica. Motivo per cui la piccola era diventata paziente cronica del reparto Gastroenterologia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita. Questo prima di essere inserita nella lista d’attesa nazionale per trapianto di fegato pediatrico a partire dal maggio 2020.

Salva sua figlia: l’effetto pandemia

Poi era arrivata la pandemia, le donazioni erano drasticamente calate e, con esse, la possibilità che la bambina ricevesse un organo da donatore deceduto con compatibilità. La piccola aveva iniziato a peggiorare e a causa delle infezioni a raffica era arrivata a pesare solo 11 chili. A quel punto sua madre non ci ha pensato due volte. Senza un donatore deceduto bisognava trovare un donatore vivo e subito: lei stessa. Alla mamma, che è un medico, si è provveduto a prelevare la parte sinistra del fegato, quindi si è proceduto con il trapianto. Ci sono volte 12 ore di intervento da parte del professor Renato Romagnoli del centro trapianto di fegato delle Molinette, ma alla fine la piccola ha avuto la sua porzione nuova di fegato.

Dodici ore di intervento

L’equipe del professor Romagnoli ha operato in sincrono con il dottor Fabrizio Gennari, direttore della chirurgia pediatrica del Regina. Inoltre con il team di Anestesia e rianimazione 2 delle Molinette, diretto dal dottor Roberto Balagna. La porzione ora crescerà all’interno del corpo della bimba, che si trova nell’Area Intensiva del Centro Trapianto di fegato delle Molinette. La mamma ha già recuperato al 100%. E il il dottor Giovanni La Valle, direttore generale della Città della Salute, ha voluto commentare la splendida storia di amore ed efficienza sanitaria. “Ancora una volta il Sistema sanitario regionale e la Città della Salute di Torino hanno dato una prova di capacità davvero straordinarie. Cioè di saper non solo arginare l’infezione da coronavirus, ma anche di saper affrontare tutte le altre quotidiane malattie non-Covid. A cominciare da quelle più complesse che richiedono trapianti d’organo salvavita”.