> > Archeologia, città romana scoperta col radar e senza scavi

Archeologia, città romana scoperta col radar e senza scavi

radar

Grande scoperta per il futuro dell'archeologia: intera città romana portata alla luce senza alcuno scavo, ma solo con l'uso del radar

Una città romana scoperta interamente senza effettuare alcuno scavo: sembra impossibile, invece è merito dell’utilizzo del radar a penetrazione del suolo, una nuova innovazione nel campo dell’archeologia. Una tecnologia che sta rivoluzionando l’archeologia a livello planetario.

Archeologia, l’utilizzo del radar

Un grande innovazione nel mondo dell’archeologia: per la prima volta, un gruppo di archeologi è riuscito a ricostruire la mappa di una città romana senza effettuare alcuno scavo. Il merito è della tecnologia, grazie all’utilizzo di un avanzato“radar a penetrazione del suolo”, o GPR: questo strumento invia onde radar nel terreno e ne riceve il “rimbalzo” dovuto a strutture nascoste. Gli archeologi hanno esaminato 30,5 ettari inviando onde radar ogni 12,5 cm, con un risoluzione molto elevata. Così gli studiosi dell’Università di Cambridge e all’Università di Gand hanno portato alla luce un vero e proprio complesso architettonico romano. Si trova in prossimità della città di Falerii Novi, vicino a Roma, e comprende un complesso termale, un mercato, un tempio e un monumento – quest’ultimo con una struttura diversa da ogni altra osservata precedentemente- e una vasta rete di tubature per l’acqua della città.

Città scoperta solo con radar

La ricerca, pubblicata su Antiquity, è stata ottenuta grazie ai progressi degli ultimi anni sul sistema GPR, che permette di studiare aree relativamente grandi e soprattutto di ottenere dettagli davvero inusuali. Il GPR sarà utilizzato per studiare città sepolte impossibili da portare alla luce, perché nascoste sotto città moderne o per la loro grandezza. “Il sorprendente livello di dettaglio che abbiamo raggiunto a Falerii Novi e le avanzate caratteristiche del GPR utilizzato suggeriscono che questo tipo di indagine potrebbe trasformare il modo con cui gli archeologi indagano i siti urbani del passato -spiega Martin Millett della Facoltà di studi classici dell’Università di Cambridge-. È emozionante e ora realistico immaginare che il GPR possa essere utilizzato per studiare città come Mileto in Turchia, Nicopoli in Grecia o Cirene in Libia”. Ora gli archeologi stanno studiando Interamna Lirenas, un’antica città romana nel territorio volsco (un’area dove abitava un antico popolo italico) che sorgeva presso l’attuale Pignataro Interamna, nel sud della provincia di Frosinone e Alborough nel North Yorkshire.