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Il Piano di Colao: i sei obiettivi per il rilancio dell'Italia nella fase 3

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Imprese, infrastrutture, turismo, ricerca, pubblica amministrazione e famiglie: ecco i sei punti previsti dal Piano Colao per il rilancio dell'Italia.

Vittorio Colao, il manager a capo della task force creata dal presidente Giuseppe Conte per gestire la crisi economica dovuta all’emergenza coronavirus, ha consegnato nella giornata dell’8 giugno il rapporto finale, già ribattezzato Piano Colao, per il rilancio dell’Italia nella fase 3. Il progetto, che verrà illustrato nel dettaglio nei prossimi giorni, pone una serie di obiettivi generali e sei ambiti fondamentali per la ripresa dell’economia italiana. Nello specifico si fa riferimento a: Imprese e Lavoro; Infrastrutture e Ambiente; Turismo, Arte e Cultura; Pubblica Amministrazione; Istruzione, Ricerca e Competenze; Individui e Famiglie.

Un documento di 121 pagine

Tra le proposte contenute all’interno del documento di 121 pagine troviamo ad esempio il rinvio del pagamento dell’imposte sui redditi di giugno-luglio, oltre alla richiesta di agevolazione per la compensazione dei debiti con i crediti fiscali, anche con i crediti esigibili verso la pubblica amministrazione. Tra gli altri obiettivi abbiamo anche il graduale passaggio alla moneta elettronica e il lancio di un programma didattico sperimentale per la popolazione al fine di colmare il gap che vede l’Italia al 26esimo posto in Europa per competenze digitali.

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Per quanto riguarda invece il sostegno all’occupazione femminile, il piano di Colao chiede di indennizzare i congedi parentali per almeno il 60%: “Individuando forme di supporto pubblico, per incentivarne l’utilizzo specie da parte maschile ed estendere i congedi di paternità a 15 giorni”. In merito al mondo delle imprese si punta invece sulla risoluzione del nodo della responsabilità penale del datore in caso di contagio da Covid sul posto di lavoro, escludendola per le imprese non sanitarie oltre a neutralizzare fiscalmente ma temporaneamente il costo degli interventi organizzativi per l’adozione dei protocolli di sicurezza.

Agevolazioni per il turismo

Sul settore turistico invece, il piano prevede di: “Dare agevolazioni e defiscalizzazioni per le attività del 2020-2021, incentivando gli operatori ad aprire in modo da preservare sia l’avviamento sia l’occupazione, in particolare stagionale (ad es. defiscalizzazione contributiva in caso di assunzione, aumento delle agevolazioni rispetto agli extra costi dovuti alla sanificazione, incentivi alla riapertura)”.

Sempre in merito all’offerta turistica del nostro, il piano lancia inoltre la proposta di: “Migliorare l’accessibilità del turismo italiano, investendo nei collegamenti infrastrutturali chiave relative alle aree/poli turistici ad alto potenziale e ad oggi mancanti, potenziando le dorsali dell’Alta Velocità, alcuni aeroporti turistici minori e la logistica intermodale per le città d’arte”.

Il nodo infrastrutture

Per quanto riguarda la questione delle infrastrutture di interesse strategico, il piano prevede la creazione di un presidio di esecuzione che garantisca la rimozione di ostacoli alla loro realizzazione. Ostacoli che potranno essere rimossi anche tramite “leggi o protocolli nazionali di realizzazione non opponibili da enti locali”.

Una misura che si applica alla perfezione nel caso della tecnologia 5G, per la quale si chiede di accelerarne lo sviluppo pur adeguando: “I livelli di emissione elettromagnetica in Italia ai valori europei, oggi circa 3 volte più alti e radicalmente inferiori ai livelli di soglia di rischio”.

Aumento degli asili nido per l’infanzia

La task force ha inoltre proposto l’aumento del numero di asili nido per bambini da 0 a 3 anni sul territorio nazionale, raggiungendo: “In 3 anni il 60% dei bambini ed eliminando le differenze territoriali tra Centro, Nord e Mezzogiorno. Attualmente la disponibilità di nidi è ancora bassa (25%) e fortemente sperequata sul territorio. I bambini del Sud in pochissimi (10%) hanno l’opportunità di frequentare il nido ed è proprio al Sud che la fecondità è ormai più bassa”.

Sul piano del sostegno diretto alle famiglie invece, viene proposta l’ipotesi di: “Razionalizzare il sistema dei trasferimenti monetari alle famiglie in direzione di misure che accompagnino la crescita dei bambini fino alla maggiore età, attraverso l’introduzione di un assegno unico variabile in base al reddito familiare che assorba le detrazioni fiscali per i figli a carico, l’assegno al nucleo familiare, il bonus bebè, l’assegno al terzo figlio”, oltre alla creazione di un reddito ad hoc per le donne rimaste vittima di violenza.

Il piano di Colao per il rilancio dell’Italia

È stato lo stesso Comitato a diffondere la notizia del piano sottolineando come questo sia il risultato di un operato avvenuto su base volontaria e che dunque il lavoro aggiuntivo degli esperti non abbia gravato sui cittadini. In effetti, nelle scorse settimane, molti erano stati gli antagonisti del governo Conte che lamentavano uno spreco di soldi pubblici investiti sulle molte, per alcuni troppe, task force dagli stessi denigratori dell’esecutivo giudicate come inefficienti.

“Il Comitato – si legge nella nota – che ha operato su base volontaria e senza costo alcuno per la collettività – ha ringraziato il Presidente del Consiglio per l’opportunità offerta di mettere a disposizione delle istituzioni della Repubblica le proprie competenze. Un particolare ringraziamento va ai funzionari delle Istituzioni che nelle otto settimane di lavoro hanno contribuito, agevolato e supportato sul piano tecnico le attività del Comitato”.