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Da Sgarbi ai meme su Open to meraviglia, bocciata la Venere di Botticelli trasformata in virtual influencer

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La Venere di Botticelli trasformata in una virtual influencer per la campagna della ministra del Turismo Daniela Santanché non piace a nessuno.

La campagna Open to meraviglia sponsorizzata dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè ha trasformato la Venere di Botticelli in una virtual influencer. Non si tratta di una fake news o di una esagerazione: è l’investimento da nove milioni di euro orgogliosamente presentato dalla ministra di Fratelli d’Italia per incentivare il turismo nella Penisola. Orgoglio che, tuttavia, non è stato condiviso né negli ambienti di Governo né tantomeno dagli utenti online.

Bocciata la Venere di Botticelli trasformata in virtual influencer della Santanchè per Open to meraviglia

Nove milioni di euro. Sono i fondi spesi dal ministero del Turismo e Enit (Ente Nazionale italiano per il Turismo) per la campagna battezzata “Open to meraviglia” che vede come testimonial la Venere di Botticelli. La campagna, presentata dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè, è dotato di un profilo Instagram creato per la testimonial dell’iniziativa: #venereitalia23.

Sul profilo Ig, Venere va alla ribalta del mondo degli influencer, sfoggiando abiti moderni mentre visita alcuni dei luoghi più belli della Penisola. La “virtual influencer” è stata raffigurata con look differenti mentre va in bicicletta, mangia pizza, si scatta selfie o è in barca. Lo stravolgimento dell’opera del pittore fiorentino ha mandato su tutte le furie il critico d’arte Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura e, quindi, collega della Santanché ma ha anche fatto proliferare meme online. In questo contesto, l’iniziativa del ministero per dare nuova linfa al turismo in Italia sembra essersi già tradotta in un clamoroso fiasco.

Sgarbi inorridito dalla Venere in versione Ferragni

Puntando il dito contro la campagna “Italia: open to Meraviglia” e la metamorfosi della Venere in veste Chiara Ferragni, venerdì 21 aprile, Sgarbi ha tuonato: “Nel momento in cui parliamo, tre ministri presentano la Venere di Botticelli vestita da ciclista, con la scritta Open to meraviglia: un paradosso. Ma la pubblicità all’Italia la fanno le opere d’arte, senza bisogno di travestirle”.

“Giacché la Venere è nuda sarebbe stato meglio vederla così, senza bisogno di travestirla in quel modo: è una roba da Ferragni“, ha proseguito il critico. “Anche così funziona lo stesso, lo ha deciso un grafico e io non voglio contraddire troppo i miei colleghi. Ma sul piano della lingua, la contraddizione è invece loro: Open to meraviglia? Che roba è? Che lingua è? Sul piano dell’immagine sarebbe stato meglio farla vedere nuda che vestita da ciclista. Ma è una soluzione scelta da un creativo e io non credo che vadano difesi i diritti di un’immagine senza poterli alterare se sono stati comprati. Penso solo che a volte ciò che di meglio si può fare è non fare niente“. Questo il secco commento del sottosegretario alla Cultura.

I meme ironici e amari condivisi online

La campagna è nata da un’idea del gruppo Armando Testa ed è stata presentata giovedì 20 aprile in conferenza stampa dalla ministra Santanché, affiancata dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, dal ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi e dell’amministratrice delegata dell’Enit Ivana Jelinic.

La scelta di trasformare la Venere di Botticelli in una virtual influencer non ha fatto storcere il naso solo negli ambienti della politica italiana ma ha dato origine a un’ondata di indignazione e ironia anche sui social media.

Dalla ministra Santanchè raffigurata nel quadro originale di Botticelli al posto della Venere corredata dalla scritta “vai che te lo tengo io il posto” al filler labbra e al filtro bellezza applicati alla virtual influencer, sul web continuano a proliferare meme, spesso anche molto amari.