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Daniela Poggiali: "Chiedo scusa per le foto con i malati, ma voglio i danni per l’ingiusta detenzione"

Daniela Poggiali

Daniela Poggiali, infermiera dell'ospedale di Lugo che è stata assolta per la morte di due pazienti, ha intenzione di chiedere i danni.

Daniela Poggiali, infermiera dell’ospedale di Lugo che è stata assolta per la morte di due pazienti, ha intenzione di chiedere i danni.

Daniela Poggiali: “Un momento di leggerezza di cui mi sono pentita”

Daniela Poggiali, ex infermiera accusata di aver ucciso due pazienti all’ospedale Umberto I di Lugo, è stata assolta dalla Corte d’Assise. Per i giudici il fatto non sussiste. La donna è stata in carcere per tre anni e mezzo. In un’intervista per La Stampa si è scusata per le foto con i malati e ha annunciato di voler fare causa allo Stato per l’ingiusta detenzione se la Cassazione confermerà il verdetto. “È stato un momento di leggerezza di cui mi sono pentita e per cui ho chiesto scusa, ma sotto stress puoi fare qualcosa di stupido. Me ne sono presa la responsabilità e sono stata licenziata, ma quelle due foto mi hanno dipinta come serial- killer” ha spiegato Daniela Poggiali. “Fin dalla prima udienza del primo processo, in aula è stata subito mostrata una gigantografia. Di certo, quelle foto hanno pesato molto, altrimenti forse la cosa sarebbe stata gestita diversamente” ha aggiunto.

Daniela Poggiali: “Le persone non devono stare in carcere ingiustamente”

Daniela Poggiali ha dichiarato che le piacerebbe avere le scuse “di qualcuno, in particolare dei colleghi dell’Ipasvi, il nostro albo professionale, che si è costituito parte civile e non ha più preso posizione. E poi le scuse di una certa procura, quella di Ravenna, così come quelle dell’Asl che hanno cavalcato l’immagine di serial killer, in base a indizi che se fossero stati gestiti in modo diverso forse non avrebbero portato neanche a un processo. Bisogna pensare alle persone che non devono stare in carcere ingiustamente, sennò fai vivere momenti d’inferno“.

Daniela Poggiali: “Difficile ammettere che si è sbagliato”

La donna ha dichiarato che dopo la decisione della Cassazione valuterà se chiedere i danni per l’ingiusta detenzione. “È stato un processo kafkiano. Penso che sia difficile ammettere che si è sbagliato e che un serial killer non c’è mai stato. Hanno anche fatto una statistica per capire se durante i miei turni ci fossero più decessi, ma sono numeri che lasciano il tempo che trovano, se non sostenuti da prove. Le perizie invece danno ragione a me” ha aggiunto l’ex infermiera.