Non a caso, Giorgia Meloni ha voluto convocare il consiglio dei Ministri per l’approvazione del decreto Lavoro nella giornata simbolica del 1 Maggio. C’è l’ok per le nuove misure: vediamole nel dettaglio.
Approvato il decreto Lavoro: che cosa prevede il testo?
Innanzitutto, il taglio del cuneo fiscale che fino alla fine dell’anno aumenta di altri quattro punti. In questo modo, nei periodi di paga dal 1 luglio 2023, la misura dell’esonero sale da due a sei punti per i redditi fino a 35 mila euro e da tre a sette punti per i redditi fino a 25 mila euro. Ci sarà un aumento in busta paga, nella seconda metà dell’anno, stimato mediamente in 100 euro mensili. Il ministro Giorgetti, inoltre, ha fatto riferimento alle famiglie e ha annunciato un taglio delle tasse che arriva fino a sette punti per i redditi più bassi, con ulteriori benefici destinati a coloro che hanno figli. Il tetto dei fringe benefit (cioè i bonus aziendali non tassati) per i lavoratori dipendenti con figli a carico sale a 3 mila euro.
L’Assegno di inclusione
Come sappiamo, la misura che sostituirà il reddito di cittadinanza entrerà in vigore solo a partire dall’inizio di Gennaio 2024. L’Assegno di inclusione verrà erogato a coloro tra i quali sono residenti in Italia da almeno cinque anni e hanno un Isee non superiore a 9.360 euro. L’erogazione è valida per diciotto mesi e potrà essere rinnovata per ulteriori 12 solo dopo uno stop di 30 giorni. Il governo ha pensato anche a degli incentivi per le assunzioni. I datori di lavoro privati che assumeranno i beneficiari dell’Assegno di inclusione con contratto a tempo indeterminato o con contratto di apprendistato, potranno beneficiare di un esonero del 100% dei contributi previdenziali (limite fissato ad 8 mila euro).