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Il disastro del Moby Prince, le cause del tragico incidente

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Il disastro del Moby Prince, che il 10 aprile del 1991 causò la morte di 140 persone sull’omonimo traghetto nel porto di Livorno.

In tanti ricorderanno il disastro del Moby Prince, avvenuto la sera del 10 aprile del 1991, quando l’omonimo traghetto in servizio di linea tra Livorno e Olbia e la petroliera Agip Abruzzo si scontrarono nei pressi del porto di Livorno.

In seguito divampò un incendio che uccise 140 persone tra equipaggio – compreso il comandante, Ugo Chessa – e passeggeri del Moby Prince. Sopravvisse solo il giovane mozzo, Alessio Bertrand. La nave affondò il 28 maggio, mentre era ormeggiata alla banchina del porto del capoluogo toscano. Più tardi venne recuperata e destinata ad un sito di demolizione in Turchia.

Il disastro

Le cause

L'Agip Abruzzo

Dopo la collisione, una parte del petrolio fuoriuscito da una cisterna dell’Agip Abruzzo finì in mare, mentre l’altra andò ad investire in pieno la prua del Moby Prince, provocando il fatale incendio con le scintille determinate dallo sfregamento delle lamiere delle due navi al momento dell’impatto. Le fiamme si scatenarono rapidamente.

In sede giudiziaria si accertò che vi erano stati errori umani da parte dell’equipaggio del Moby Prince: per esempio il defunto comandante Chessa compì una manovra imprudente che, se certamente non causò la collisione con la petroliera, non la evitò.

Inoltre alcuni apparati di sicurezza a bordo del traghetto non funzionavano a dovere; venne fatto scendere prima del necessario il pilota del porto, Federico Sgherri; non vi fu attenzione nelle procedure di uscita dal porto; la nave in quel momento andava troppo veloce e venne lasciato aperto il portello del traghetto in navigazione.

Dal punto di vista tecnico venne appurato che l’impianto antincendio era spento al momento della tragedia, perciò i soccorsi non poterono arrivare in tempo. In più quella maledetta sera c’era nebbia, perciò il Moby Prince non avrebbe potuto vedere la petroliera Agip Abruzzo, con la quale sarebbe andato a schiantarsi. Ancora oggi non è chiara la posizione esatta di quest’ultima imbarcazione: ci sono differenti versioni.

Vi furono numerosi processi per accertare le responsabilità dell’incendio. Della questione s’interessò anche il mondo politico, che ufficialmente attivò una Commissione d’Inchiesta ma solo nel 2015 e i lavori sono ancora in corso.

Numerose altre ipotesi

Furono avanzate anche numerose altre ipotesi, che non furono considerate in sede giudiziaria: che il disastro sarebbe stato causato da un attentato, l’ipotesi del traffico in rada – ovvero nella zona di porto dove avvenne il disastro -, della presenza di un presunto traffico d’armi con la Somalia che il Moby Prince avrebbe dovuto trasportare, e di una serie di altre anomalie mai verificate.