Per venti interminabili ore, Federico Ottaviano ha lottato contro le onde e la stanchezza, disperso in mare aperto senza alcun aiuto. La sua esperienza, fatta di paura, speranza e resilienza, racconta una vera odissea che mette in luce la forza dell’essere umano di fronte alle avversità della natura. Questo è il racconto di un uomo che ha sfidato il mare e ne è uscito vivo, pronto a condividere la sua incredibile storia.
Miracolo in mare: veterinario disperso per 20 ore ritrovato vivo
La giornata, domenica 15 giugno, era iniziata normalmente con una gita in barca a vela e un tuffo in mare al largo di Cava D’Aliga, in provincia di Ragusa. Tuttavia, le correnti hanno trascinato Federico Ottaviano lontano, mentre la barca, con pilota automatico e timone bloccato, si è allontanata senza controllo. Gli amici, impossibilitati a raggiungerlo, hanno subito chiamato i soccorsi che si sono attivati con la Guardia Costiera.
Per molte ore, amici e soccorritori hanno temuto il peggio, scandagliando la costa con l’ausilio di elicotteri e motovedette. Solo dopo circa 20 ore, il veterinario siciliano di 67 anni è stato ritrovato esausto ma vivo sulla spiaggia di Marina di Modica, a circa 60 chilometri dal luogo della sua scomparsa.
Disperso in mare per 20 ore: il racconto di Federico Ottaviano
“Quando è calata la notte ho pensato: non mi cercherà più nessuno. Ma dovevo resistere. Ho nuotato per venti ore, quasi senza fermarmi. Ogni volta che cercavo di riposare, la corrente mi riportava al largo. Seguivo le luci della costa, cercavo di orientarmi. Tentavo di avvicinarmi, ma poi cedevo dalla fatica”, ha dichiarato Federico Ottaviano a Repubblica.
La mattina seguente, Ottaviano è stato trovato sulla spiaggia vicino a Punta Regilione, a Marina di Modica, esausto ma cosciente. A notarlo sono stati alcuni operai che lavoravano in zona. Poco dopo è stato soccorso dal 118 e portato all’ospedale di Modica, dove le sue condizioni si sono rivelate generalmente buone.
L’uomo a Repubblica ha spiegato di non aver mai perso la lucidità e di essere stato favorito dall’acqua calda. Il mare tranquillo e la sua buona preparazione fisica gli hanno permesso di resistere alla deriva.
“Durante queste venti ore la mia vita l’ho rivista tutta“, ha concluso.