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Come diventare arbitro di Serie A: lo spiega un'infografica

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Chi è veramente l'arbitro? Un'infografica realizzata da 888sport indaga sulla figura. Una strada alternativa nel calcio: diventare direttori di gara.


Molti dei giovani d’oggi hanno l’ambizione di diventare calciatori. Il sogno nasce da giovanissimi, seguendo la propria squadra del cuore, per poi trasformarsi in realtà. Non tutti però riescono ad arrivare a giocare nelle massime serie. Una strada “leggermente” più semplice potrebbe essere quella di cercare di diventare direttori di gara, gli amati ed “odiati” arbitri di calcio.

L’arbitro è la persona deputata a controllare che una partita di calcio si svolga secondo le modalità e le regole previste dal gioco. Spesso è oggetto di critiche e, peggio, di insulti, da parte dei calciatori e, più spesso, dai tifosi, ma il ruolo da lui coperto è vitale per il corretto svolgimento del match.

Ma chi è veramente l’arbitro? Un’infografica realizzata da 888sport ha indagato sulla figura una serie di statistiche dettagliate.

L’età media degli arbitri di calcio di Seria A è di 39 anni e mezzo e per diventare tali, i candidati devono svolgere un corso presso l’AIA (Associazione Arbitri Italiani) effettuare un esame di abilitazione e test atletici. Servono almeno 10 anni di esperienza in arbitraggi di alti livelli prima di arrivare ad arbitrare nella massima serie e i guadagni medi variano dai 3800€ per un arbitraggio in serie A ai 1000€ nella fasi minori della Coppa Italia.

Guadagnano “meno” invece gli assistenti (1000€ a match) a i quarto uomo (500€ a match).

L’arbitro italiano più famoso al mondo è Pierluigi Collina, considerato il miglior arbitro del mondo per 5 anni di seguito dall’IFFHS, che ha totalizzato nella sua carriera 458 arbitraggi, di cui 240 in seria A e 40 in Champions League, assegnando 1304 cartellini gialli e 132 cartellini rossi.

Tutte le altre statistiche puoi visionarle nell’infografica.

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