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Domenico Diele sull'incidente: 'Sono un eroinomane ma mi sono distratto con il cellulare'

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Domenico Diele parla dell'incidente di cui è responsabile. L'attore ammette di essere un eroinomane e di essersi distratto mentre era con il cellulare.

Domenico Diele sa benissimo cosa ha fatto e parla dal carcere di quell’esperienza terribile che ha vissuto. Il giovane attore, nei giorni scorsi, con la sua auto ha travolto una donna, Ilaria Dilillo che stava viaggiando con il suo scooter. L’attore sa benissimo di aver causato un incidente molto grave ed è pronto ad assumersi le sue responsabilità. “Mi sono distratto con il telefonino. È stato un incidente non un omicidio. Mi inginocchierei davanti al padre”.

Ora il giovane attore, noto per la serie 1993, si trova in carcere con l’accusa di omicidio stradale aggravato. I giornali e la televisione parlano di lui come un vero e proprio assassino, ma lui si difende in questo modo:

“Urlerò la mia colpevolezza con tutte le forze. Non ho scuse, ho sbagliato e devo pagare. Devo pagare quello che decideranno i giudici e se servisse a qualcosa pagherei di tasca mia anche qualunque cosa alla famiglia. Però non sono un criminale. In televisione si parla di me come un assassino drogato: non è così”.

Racconta della sua dipendenza da droga, ma ammette che non è stata la droga la causa dell’incidente. Afferma di essersi distratto con il cellulare.

“Io non sono uno che prima si è drogato e poi si è messo a guidare come un pazzo finendo per provocare una tragedia. Sono dipendente da eroina, questo sì, ma la droga non c’entra con l’incidente. Mi sono distratto con il cellulare. Ho un telefonino che funziona male, c’è un tasto che non va, e io per cercare di fare una telefonata ho abbassato gli occhi. Non me ne sono nemmeno reso conto subito di quello che era successo. Solo quando sono sceso dall’auto ho visto e ho capito”.

Il giovane attore parla poi di se stesso, descrivendosi come una persona sola, che fa affidamento solo sul lavoro.

“Ho soltanto il lavoro, e se da questa vicenda uscirò con la carriera distrutta non avrò più nemmeno quello. È giusto che paghi per quello che ho fatto, ma non che mi si dipinga come un criminale. Quella storia della coca, per esempio, è vecchia di un anno, nemmeno me ne ricordavo più. Mi sono pure sorpreso quando quella bustina è uscita fuori, stava nel portafogli da una vita. L’altra sera non avevo sniffato niente”. […] “È vero anche questo, non avevo il permesso di guidare. Ma l’ho fatto perché mia cugina ci teneva ad avermi al suo matrimonio in Calabria, e l’unico modo per esserci era andare e tornare in macchina nella stessa giornata”.

Domenico Diele è un uomo distrutto, che sa di avere sbagliato, ma non vuole che questo influenzi sulla sua carriera di attore e la sua vita. Sicuramente una macchia sulla sua figura. Vedremo come si risolverà la situazione.