Dietro un nome noto e un volto conosciuto si nasconde spesso una storia che pochi conoscono. Achille Costacurta ha deciso di rompere il silenzio e raccontare il lato più oscuro della sua adolescenza in una intervista a La Repubblica: un periodo segnato dal dolore, dalla dipendenza e dal carcere.
Droghe, carcere e violenza: il passato oscuro di Achille Costacurta viene alla luce
Costacurta ha raccontato che vivere a Milano gli generava un forte senso di inquietudine, al punto da sentire la necessità di allontanarsi e ricominciare altrove. In Sicilia, ha spiegato, ha trovato un ritmo di vita completamente diverso, più umano, più lento. Ma ciò che lo ha colpito davvero sono state le persone. L’ex concorrente di Pechino Express ha descritto gli abitanti dell’isola come accoglienti e privi di pregiudizi, capaci di offrire aiuto senza chiedere nulla in cambio.
“La gente. Non giudica. Ti tende la mano, ti accoglie. Un po’ come in India, quando ho fatto Pechino Express: se scegli quella terra, ti trattano come sacro. A Palermo mi sono sentito così. Mi ha aiutato“.
In Sicilia, Achille ha trovato un luogo dove potersi finalmente liberare dal peso di un passato difficile, segnato da un’adolescenza turbolenta: un tentativo di suicidio a soli 17 anni, l’esperienza del Tso, la dipendenza dalle droghe e il passaggio nel carcere minorile di Parma.
“Ho provato a togliermi la vita con sette boccette di metadone. L’equivalente di 40 grammi di eroina. Nessuno sa spiegarsi come io sia ancora vivo. La reclusione nel centro penale minorile di Parma è iniziata quando era 15enne: mi avevano trovato due coltelli nell’armadietto a scuola”.
Achille ha ricordato soprattutto la rigidità delle regole e la violenza subita in quel luogo:
“Mi permettevano dieci sigarette al giorno e appena non ti presentavi a colazione, te ne toglievano una. Una volta un agente mi ha detto che mi doveva parlare. Stavo fumando e gli ho chiesto di aspettare che finissi. Mi ha spezzato la sigaretta davanti al viso, gli ho sputato e mi hanno preso a schiaffi in una stanza. Ero solo un ragazzino”.
La rinascita di Achille Costacurta: dalla sofferenza ai nuovi sogni
Achille ha raccontato come la sua vita sia completamente cambiata: si sente rinato, lontano dalle droghe e in buona salute. Ha ricostruito il rapporto con i genitori, passando da continui litigi a un legame forte e sincero.
Quel periodo buio lo ha segnato, ma è sempre stato certo di poter voltare pagina, cosa che è riuscito a fare, grazie anche all’influenza positiva della Sicilia. Al posto degli errori, oggi coltiva nuovi sogni, come aprire un centro per ragazzi con sindrome di Down, un progetto che gli dà una gioia speciale, che definisce come “farfalle nello stomaco”.