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Italia, a settembre le esportazioni frenano: -3,7%

Esportazioni

L'Istat certifica una flessione congiunturale e tendenziale delle esportazioni verso i Paesi extra Ue: coinvolge quasi tutte le categorie di beni.

Se le esportazioni calano, non è un buon segnale per l’economia italiana. L’Istat stima una “flessione congiunturale e tendenziale delle esportazioni verso i paesi extra Ue a settembre 2018, dopo la positiva dinamica” di agosto. Il calo, rispetto al mese precedente, è del 3,7% e quello rispetto all’anno precedente raggiunge il 7,3% (-3,1% corretto per i giorni di calendario). Le importazioni sono, invece, in crescita “molto marcata” sia sul mese precedente (+4,1%) che, soprattutto, su base annua (+17,5% che aumenta a +21,8% nei dati corretti). L’Italia beneficia molto, in termini di prestazioni sul Pil, delle sue qualità di grande Paese esportatore. Ma il clima economico mondiale è in rallentamento ed è logico che la dinamiche mondiali si ripercuotano anche sull’export italiano. E le conseguenze ovvie e dirette sulla crescita della ricchezza all’interno del Paese. Una decina di giorni fa, lo aveva sottolineato nel suo rapporto sulla crescita globale anche il Fondo Monetario Internazionale.

Il calo coinvolte quasi tutti i beni

La flessione congiunturale è estesa a quasi tutti i raggruppamenti principali, con l’eccezione dei beni di consumo durevoli (+1,1%). L’energia (-13,9%) e i beni intermedi (-4,3%) registrano una marcata riduzione. Su base annua, è rilevante per i beni strumentali (-13,2%) e i beni di consumo durevoli (-7,1%). L’export verso Turchia (-31,1%), Russia (-24,9%), Medio Oriente (-18,6%), paesi Mercosur (-18,3%), Giappone (-17,5%) e Cina (-17,3%) è in forte diminuzione su base annua. Aumentano, invece, le vendite verso i paesi Asean (+4,5%).