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Disoccupazione giovanile al Sud: un milione di fughe in 16 anni

Disoccupazione giovanile Sud

La disoccupazione giovanile al Sud continua a rimanere alta nonostante qualche percentuale in diminuzione: sono moltissimi i ragazzi che fuggono.

Gli ultimi dati relativi alla disoccupazione giovanile presente in Sud Italia delineano una situazione allarmante. Al meridione il tasso è infatti decisamente molto elevato rispetto alla media nazionale, cosa che in molti casi provoca la fuga dei ragazzi all’estero.

Disoccupazione giovanile al Sud

La nota trimestrale dell’Istat pubblicata il 18 dicembre e relativa al periodo luglio-settembre 2019 evidenzia un tasso di disoccupazione nazionale pari al 9,8%. Questo comprende tutte le fasce di età, dai 15 ai 64 anni, e corrisponde a più di due milioni e mezzo di residenti in Italia. Tenendo conto delle variazioni geografiche, si nota che al Nord la percentuale è pari al 5,7%, al Centro al 7,3% e al Sud al 16,2%.

Il problema più grande del meridione è che la metà degli appartenenti a quel 16,2% sono giovani che hanno dai 15 ai 24 anni. Nelle tre aree del Sud Italia, le percentuali variano dal 53,6% (Campania e Sicilia) al 52,7% (Calabria). Un dato allarmante se si tiene conto che la media europea è del 15,2%.

Tra l’altro la Sicilia è l’unica regione in controtendenza rispetto all’intero Paese. Se in Italia la disoccupazione giovanile è scesa al 34,7% del 2017 al 22,2% del 2018, nell’isola è salita dello 0,7%. Campania e Calabria, invece, rispecchiano la tendenza nazionale: nonostante le percentuali rimangano altissime, entrambe risultano in miglioramento.


Una ricerca di lavoro fallimentare ha avuto come conseguenza la fuga di moltissimi giovani sia in altre parti d’Italia che all’estero. Negli ultimi 16 anni 1 milione e 883 mila residenti hanno lasciato il Sud, di cui la metà erano giovani. Quasi un quinto di loro erano laureati, e il 16% di questi si è trasferito all’estero. Quasi 800 mila dei fuggiti non hanno più fatto ritorno.