Zara chiuderà 1200 punti vendita in tutto il mondo, puntando a incrementare l’ecommerce. La decisione è avvenuta dalla stessa Inditex, azienda proprietaria dei marchi Zara, Bershka, Pull & Bear e Massimo Dutti
Zara, punti vendita ecommerce
Zara assorbirà tra i 1000 e i 1200 negozi, principalmente i più piccoli. Le chiusure saranno soprattutto in Asia e in Europa. La decisione è da ricondurre a quanto subito dall’espansione dell’epidemia di Coronavirus e degli innumerevoli danni che ha causato sull’economia.
Le vendite hanno registrato un calo del 44% a 3,3 miliardi di euro tra il primo febbraio e il 30 aprile, primo trimestre dell’anno finanziario. La società ha registrato una perdita netta di 409 milioni di euro nel primo trimestre. Il duro colpo è infine arrivato a maggio, con una diminuzione del fatturato totale del 51%.
L’aumento delle vendite online
L’ecommerce è però aumentato del 50% rispetto all’anno precedente nel corso del trimestre e del 95% rispetto all’aprile 2019. Questo ha portato ad una progressiva intensificazione dell’online, a scapito del servizio nei negozi. La decisione era però già nell’aria dal 2019: il colosso spagnolo del retail aveva infatti già chiuso più negozi di quanti ne avesse aperti
Il caso di Starbucks
Un ultimo annuncio arriva da Starbucks, che ha appena annunciato un cambio di strategia mirato su un nuovo concetto di negozio. Il colosso americano amplierà l’accesso ai banchi per l’asporto, drive-thru e walk-up, specie nelle aree meno affollate e in periferia. Contemporaneamente però, altri punti vendita chiuderanno: circa 400 nei prossimi 18 mesi, distribuiti fra Stati Uniti e Canada.