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Riforma pensioni, dal 2021 prevista riduzione degli assegni

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Tra Quota 100, Ape e Opzione Donna, rimangono molti i dubbi sul futuro della nuova riforma delle pensioni, prevista per il 2021.

A partire dal 1 gennaio 2021, il governo attuerà una nuova riforma sul tema delle pensioni, che potrà prevedere una lieve riduzione negli assegni pensionistici. Rimane da definire il futuro di Quota 100, Ape, e Opzione Donna. Sindacati e Ministero del Lavoro hanno pianificato dei primi incontri anche alla luce del Recovery Fund che inevitabilmente porterà l’UE a effettuare un maggior controllo sui conti italiani.

Riforma pensioni, live calo dal 2021

Il tema delle pensioni riamne sempre al centro del dibattito tra governo e sindacati, che ora stanno studiando una nuova riforma da applicare a partire da gennaio 2021. Con l’inizio del nuovo anno, infatti, il sistema pensionistico italiano potrebbe subire delle modifiche, tra le quali un lieve calo negli assegni e nei cedolini.

Questo sarebbe giustificato dalla modifica del coefficiente di trasformazione del montante contributivo, che si attiverà a partire dal biennio 2021/22. Continuano i dialogihi tra sindacati e il Ministero del Lavoro: sul tavolo rimane da decidere il futuro di Ape, Opzione Donna (che potrebbero beneficiare di un possibile aumento).

Quota 100

Per quanto riguarda Quota 100, la deadline è prevista per la fine del 2021, ma si studiano possibili alternative. Su quest’ultimo, così come sul resto delle riforme a tema pensionistico però aleggia il Recovery Fund. Di conseguenza, c’è la possibilità che l’Unione Europea possa avere un maggior peso sulle scelte economiche che il governo vorrà attuare nei prossimi mesi.

Le domande per Quota 100 sono ancora sottostimate, e secondo i calcoli dell’Unione Europea, con la cancellazione della riforma si potrebbero risparmiare 3-4 miliardi. Soldi che il governo potrebbe reinvestire in settori più critici.