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Una delle conseguenze più immediate della crisi del governo Draghi è stata la corsa alle coalizioni per le elezioni del prossimo 25 settembre. I sondaggisti danno quasi per certa la vittoria del centrodestra, con Giorgia Meloni candidata presidente del Consiglio, ma ciò che ancora è incerto è il modo in cui i partiti arriveranno all’appuntamento con le urne.
Elezioni 25 settembre, gli schieramenti: centrodestra compatto
Praticamente definito lo schieramento di centrodestra, con Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia insieme ai più piccoli UDC e Noi con l’Italia. Leader dell’alleanza sarà Giorgia Meloni, il cui partito è da mesi primo nei sondaggi. Ancora poco chiaro il destino dei transfughi da Forza Italia, da Renato Brunetta a Mariastella Gelmini, ma sarà difficile che Berlusconi possa accettarli come alleati.
La probabile fine del “campo largo”
Al contrario, la situazione nell’area di centrosinistra è ancora da definirsi. Sono tre le opzioni che appaiono più plausibili: la prima è una riproposizione del “campo largo” con PD, M5S, la lista unitaria Verdi/Sinistra Italiana e i centristi (Azione/+Europa, Italia Viva); la seconda vede invece i Democratici correre da soli insieme ai soli partiti di sinistra; la terza, infine, prevederebbe il PD insieme ai “cespugli” di sinistra e ai centristi, sempre facendo a meno del partito di Giuseppe Conte.
Le altre ipotesi
Fin qui le ipotesi più credibili. Si possono però anche ipotizzare altri schieramenti, anche se attualmente quantomeno improbabili. Come un accorpamento di Italia Viva e Azione/+Europa al centrodestra. Oppure, al contrario, un allargamento del “campo largo” lettiano a Forza Italia, UDC e Noi con l’Italia. Sono ipotesi puramente di scuola, considerando gli elementi che abbiamo al momento, ma è da sottolineare che l’ultima di queste ipotesi è anche l’unica che renderebbe incerto l’ingresso di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi.