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Elon Musk ha scelto il pianeta da colonizzare: come si chiama e quanto dista dalla Terra

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Elon Musk promette di spedire entro il 2050 un milione di persone su un nuovo pianeta: «la gemella» della Terra si chiama Proxima Centauri b e dista 4,224 anni luce

Il sogno di un multipianeta: dalla teoria alla pratica. A metà tra Noè e Cristoforo Colombo, Il Ceo di SpaceX Elon Musk promette di spedire entro il 2050 un milione di persone sul «pianeta della porta accanto». Come? Facendole viaggiare su quelle che lui stesso definisce «moderne arche di Noè» pensate per «salvare la vita umana da una calamità che interesserà il pianeta Terra». Vediamo di che si tratta.

L’esopianeta Proxima Centauri b

Attirato da un nuovo studio, il Ceo di SpaceX potrebbe non riferirsi più a Marte quando parla di «terra promessa». Elon Musk ha condiviso un tweet di Amazing Astronomy relativo a uno studio del Goddard Institute for Space Studies della NASA su Proxima Centauri b, l’esopianeta «altamente abitabile». Più di Marte – che rimane comunque tra le soluzioni più vicine – Proxima Centauri b potrebbe assicurare le condizioni necessarie per la vita oltre la Terra e per questo è chiamata «la gemella» dagli stessi scienziati della Nasa che le attribuiscono una «buona possibilità di abitabilità».

Quanto tempo per percorrere 4,224 anni luce?

Finora tutto bello. Ma c’è un problema: il «pianeta della porta accanto» di cui parla Elon Musk dista 4,224 anni luce dalla Terra (anche se rimane il pianeta extrasolare conosciuto più vicino). Non esiste al momento una tecnologia in grado di consentire il raggiungimento di una distanza simile: la sonda spaziale interstellare Voyager 1 della Nasa (lanciata nel 1977) impiegherebbe ottantamila anni per raggiungere Proxima Centauri b. Ma, se è vero che volere è potere, nei laboratori della Nasa si lavora già da tempo sulla riduzione dei tempi dei viaggi spaziali: le nuove sonde potrebbero viaggiare a 161 milioni di km/h, velocità con cui basterebbero venti anni per raggiungere l’esopianeta.