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Epidemia sismica: cos'è e perché si verifica

Terremoti

Il presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia Carlo Doglioni spiega cos'è un'epidemia sismica e da cosa è generata: il caso della Turchia

Il sisma non dà tregua. In Turchia si parla di epidemia sismica. Ma cosa vuol dire? Intervistato dal Corriere, è il presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) Carlo Doglioni a spiegare il significato di questa espressione.

Epidemia sismica: cos’è successo in Turchia?

L’epidemia sismica è una situazione in cui vi è un aumento improvviso e significativo del numero di terremoti in una determinata area. Può essere causata da molteplici fattori, tra cui la deformazione delle rocce sottostanti, la fratturazione delle faglie e la variazione delle pressioni idrostatiche. Riguardo il sisma il Turchia, Doglioni ha spiegato: «L’imponente lacerazione ha coinvolto una zona lunga 190 chilometri e larga 25, scuotendo violentemente il suolo e provocando una sequenza che ha raggiunto i due picchi più intensi a distanza di nove ore uno dall’altro. Ma, in realtà, la terra ha continuato a tremare e a distruggere con intensità spesso rilevante, intorno ai 5-6 gradi della Scala Richter. Intanto si è aggiunta pure un’infinità di sussulti minori, circa 200 già nelle prime ore».

Quanto dura un’epidemia sismica?

Secondo il presidente dell’Ingv, un fenomeno di tale intensità può protrarsi per lunghe durate temporali. Ha infatti continuato Doglioni: «L’epidemia sismica prolungata, come qualcuno l’ha definita, potrebbe proseguire per giorni, forse mesi se non anni, come in qualche caso è avvenuto nel passato. Impossibile prevederlo ma, fino a quando l’energia accumulata non sarà liberata, il fenomeno non si interromperà”». E proprio per questo, subito dopo la prima scossa, il servizio sismologico turco ha lanciato l’allarme tsunami (che si è infatti generato, tuttavia con un’onda dall’altezza contenuta di soli 30 centimetri  e con bassa energia).