> > Pacchi bomba Usa, fermato in Florida il presunto colpevole

Pacchi bomba Usa, fermato in Florida il presunto colpevole

Pacchi bomba

Dopo l'individuazione di 12 presunti pacchi bomba negli Usa, è stato fermato in Florida il presunto colpevole. A incastrarlo sarebbe stato il Dna

Dodici i pacchi-bomba che una mano anonima ha spedito negli Usa a 9 noti esponenti dell’ala liberal e democratica del Paese. Una era stata recapitata negli uffici newyorchesi dell’attore Robert De Niro ed è stata identificata da un impiegato ex poliziotto. L’uomo, infatti, ha riconosciuto il color giallo e l’eccesso di affrancatura che caratterizza questi pacchi. Le altre sono state ritrovate in due diversi centri smistamento postale del Delaware ed erano indirizzate entrambi all’ex vicepresidente Joe Biden, che risiede nello Stato e lo ha rappresentato in Congresso per decenni.

Almeno 4 mila agenti della “Joint Terrorism Task” sono impegnati nella caccia all’uomo, che sembra concentrarsi nella Florida. Numerosi esponenti politici hanno mandato appelli alla popolazione perché collabori e avverta le autorità in caso di persone o avvenimenti sospetti. Anche Donald Trump è intervenuto durante un comizio, nella sera di mercoledì 24 ottobre 2018, per invitare la gente a esercitare un maggior senso civico. Il presidente ha assunto toni calmi e moderati, ma non ha perso tempo e ha buttato la colpa dell’acredine che divide il Paese sui media.

In tutto il Paese il servizio postale ha aumentato al massimo i controlli per paura che ci possano essere altri pacchi in viaggio. Due delle bombe però sono state consegnate di persona, quella a George Soroso e alla Cnn, e le indagini qui si concentrano su tutte le videocamere di controllo esistenti nelle zone interessate. Così, a poche ore dall’accaduto, è stato fermato il presunto autore.

Pacchi bomba, il fermo del presunto autore

Tutti i destinatari delle bombe sono individui che hanno criticato Trump e dei quali il presidente ha parlato con toni di pesante polemica. Il primo a ricevere un pacco-bomba è stato il miliardario filantropo George Soros, noto per le sue iniziative filo-democratiche, poi sono venute quelle contro Bill e Hillary Clinton e per Barack Obama, per l’ex ministro della Giustizia Eric Holder, per la deputata della California Maxine Waters, per l’ex capo della Cia John Brennan presso la Cnn, l’ex vicepresidente Joe Biden e l’attore Robert De Niro. Tutti i pacchi bomba portavano un falso mittente, l’indirizzo della deputata democratica della Florida, Debbie Wasserman Schultz.

Pacchi bomba

Nella giornata di venerdì 26 ottobre 2018 Trump ha confermato l’arresto del presunto artefice dei pacchi bomba e promette massima severità. “Perseguiremo il responsabile con la massima severità prevista dalla legge”, ha detto il presidente americano. E ancora: “Non consentiremo la violenza politica negli Usa, siamo impegnati a fermarla”. Quindi ha tenuto a precisare che gli americani “devono unirsi, mostrare al mondo che siamo uniti”. Nel frattempo sono stati trovati altri 2 pacchi esplosivi indirizzati all’ex capo dell’intelligence James Clapper e al senatore democratico Cory Booker. L’ultimo ha provocato un nuovo allarme a New York: il pacco sospetto è stato trovato in un centro di smistamento della posta a Manhattan. Isolata la zona di Midtown, un’area non lontana da Times Square, nei pressi del distretto dei teatri di Broadway.

Nella serata di giovedì 25 ottobre, inoltre, il Time Warner Center a New York era stato evacuato dopo un allarme per la presenza di un pacco sospetto, poi rientrato. Nell’edificio ha sede la Cnn, dove era già arrivato uno dei plichi sospetti.

Il profilo del presunto colpevole

Ex manager di negozio, bianco, con una storia di arresti, incluso uno nel 2002 per una minaccia di bomba. Un elettore repubblicano registrato come tale per la prima volta in Florida il 4 marzo del 2016, l’anno delle ultime presidenziali vinte da Donald Trump (a suo volta repubblicano). E’ questo il profilo dell’uomo arrestato in connessione ai pacchi bomba sospetti inviati a esponenti di spicco del partito democratico. Nel 2012 Sayoc dichiarò bancarotta dicendo che aveva asset personali dal valore di 4.175 dollari e debiti per 21.109 dollari. All’epoca disse di essere il manager di un negozio a Hollywood e che viveva con la madre. Nei documenti per la procedura della bancarotta dichiarò che guadagnava 1.083 dollari al mese.

Si tratterebbe di un 56 anni chiamato Cesar Sayoc. Stando a quanto riferito dai media americani, Sayoc sarebbe stato arrestato in un negozio di ricambi per veicoli nella città di Plantation, in Florida. Trump ha commentato la vicenda dicendo che si tratta di atti “spregevoli e non hanno posto nel nostro paese”. Funzionari statunitensi dicono che le prove del DNA sono state usate per rintracciarlo.

Il passato di Cesar Sayoc

Le forze dell’ordine riferiscono che Sayoc vive ad Aventura, in Florida. Secondo quanto riferito, ha legami con New York ed è un repubblicano registrato. Nel 2002, è stato arrestato per aver fatto una bomba nella contea di Miami-Dade e ha ricevuto un anno di libertà vigilata per l’accusa.

L’uomo ha precedenti penali risalenti al 1991 nella contea di Broward. È stato arrestato a 29 anni con l’accusa di furto. Ha anche affrontato accuse di frode e batteria. Nel 1980, ha trascorso tre semestri come studente al Brevard College nel North Carolina, ha detto a BBC News una portavoce dell’università. Non si è laureato, ha aggiunto la portavoce. I documenti giudiziari mostrano che Sayoc ha dichiarato bancarotta nel 2012 mentre viveva con sua madre.