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Attentato Strasburgo, ucciso Cherif Chekatt

polizia francese gendarmerie

Ucciso in un blitz della polizia Cherif Chekatt, l'attentatore di Strasburgo, ormai in fuga da più di 48 ore.

Ucciso Cherif Chekatt, attentatore di Strasburgo in fuga da ormai 48 ore. Cherif sarebbe stato neutralizzato nella stessa città alsaziana teatro dell’attentato nel corso di una massiccia operazione di polizia. A convalidare la notizia il sindaco di Strasburgo Roland Ries, che in una dichiarazione ha confermato la notizia dell’uccisione di Chekatt. Stando alle prime ricostruzioni, le forze dell’ordine sarebbero riuscite a rintracciare il fuggitivo in un magazzino situato in Rue du Lazaret, via situata nella zona di Neudrof. Zona quest’ultima già nel pomeriggio obiettivo di un primo blitz della polizia, finito però senza successo. E area presso la quale l’attentatore si era fatto trasportare da un tassista immediatamente dopo la sparatoria.

Primo Blitz da cui l’attentatore era dunque riuscito a fuggire. Una fuga che però è stata breve: nuovamente braccato, Chekatt al momento del tentativo di arresto era ancora in possesso di un coltello e della pistola con cui ha commesso i tre brutali omicidi presso i mercatini di natale della città.

Intrappolato in un magazzino

Secondo quanto appreso dalla radio France Info, gli agenti di polizia sarebbero riusciti ad intrappolare l’attentatore in un edificio adibito a deposito vicino alla Plaine-Des-Bouchers, nella zona centrale di Strasburgo. Uomo che seppur braccato da più di 700 uomini delle forze di polizia, alla vista degli agenti avrebbe immediatamente sparato contro di loro. Sarebbe infatti stato lui ad aprire per primo il fuoco verso gli uomini della Gendarmerie, che reagendo hanno aperto il fuoco a loro volta, ponendo così fine alla fuga dell’assassino.

Il primo blitz nel pomeriggio

Nel corso del pomeriggio del 13 dicembre 2013 una prima operazione di polizia aveva portato al fermo di un uomo considerato collegato a Cherif Chekatt. Uomo che si apprende non trattarsi di un familiare. Nelle ore immediatamente seguenti all’attentato, infatti, la polizia aveva proceduto al fermo sia dei genitori sia del fratello del terrorista.

Inquirenti che, secondo quanto affermato dall’emittente televisiva BFM, avevano anche proceduto con la perquisizione della casa di una delle sorelle di Cerkatt. Perquisizione a cui avrebbe presenziato anche un’altra sorella, in visita presso l’abitazione.