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Irlanda, dopo il sì al referendum l'aborto legale è legge

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Anche nella cattolica Irlanda l'aborto è diventato legale. Il Parlamento ha infatti approvato una legge sull'interruzione di gravidanza.

Dopo la schiacciante vittoria del sì al referendum di maggio 2018, il Parlamento dell’Irlanda ha approvato una legge che legalizza l’aborto. Per entrare in vigore, il provvedimento ha ancora bisogno della firma del presidente Michael D. Higgins, ma il passaggio pare ormai una pura formalità.

Aborto è legge nella cattolica Irlanda

Nel maggio 2018 il “sì” all’aborto in Irlanda aveva vinto con il 66,4% dei voti, mentre il “no” si era fermato al 33,6%. In questa maniera gli irlandesi avevano scelto in larga maggioranza per la cancellazione dell’ottavo emendamento della Costituzione, in base al quale sia la madre che il feto hanno “pari diritto alla vita”. Duro colpo quindi all’Irlanda cattolica, dove l’interruzione di gravidanza era possibile solo nei casi in cui la vita della madre fosse stata in pericolo, ma non per esempio in caso di stupro e incesto.

Il 14 dicembre 2018 l’Oireachtas, il Parlamento irlandese, ha quindi legalizzato l’aborto con 27 voti favorevoli e 5 contrari. La legge prevede la possibilità di interrompere la gravidanza fino alla dodicesima settimana di gravidanza. Prima di poter abortire, la donna dovrà sottoporsi al parere di due diversi medici e lo potrà fare anche in caso di anomalie del feto.

Il Parlamento ha previsto di poter riesaminare la legislazione a tre anni dall’entrata in vigore (nel testo originario si parlava di cinque anni). Le prime interruzioni di gravidanza in Irlanda potrebbero essere eseguite già nel gennaio del 2019. Molto soddisfatto il ministro della Salute Simon Harris che su Twitter ha dichiarato: “Circa 200 giorni fa il popolo irlandese ha votato per abrogare l’ottavo emendamento, così da poterci prendere cura delle donne con compassione. Oggi abbiamo approvato la legge per rendere questo una realtà. Un voto per chiudere i viaggi solitari, per porre fine allo stigma e per sostenere le scelte delle donne nel nostro Paese”.