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Emiliano Sala, trovati resti di un aereo in una spiaggia francese

Emiliano Sala

Possibile svolta nelle indagini sull'aereo scomparso dai radar su cui viaggiava Emanuele Sala. Resti trovati in una spiaggia della Normandia.

Ritrovati due cuscini dei sedili di un aereo su una spiaggia di Surtainville, nella penisola del Cotentin che si estende nel canale della Manica, in Francia. A darne notizia sarebbe stato il Dipartimento dei Trasporti britannico. I resti sarebbero compatibili con quelli del Piper PA-46 Malibu su cui viaggiava il calciatore Emiliano Sala, oltre al pilota David Ibbotson. L’aereo è scomparso dai radar il 21 gennaio 2019 mentre percorreva la rotta da Nantes a Cardiff. Presto saranno avviate le ricerche nella zona del ritrovamento e sul fondale di quel tratto di mare.

I resti dell’aereo

I resti dell’aereo sono stati ritrovati lungo la costa della penisola francese del Cotentin, nella Bassa Normandia, ai confini con la Bretagna. Il Piper PA-46 Malibusu cui viaggiava l’attaccante argentino Emiliano Sala e il pilota David Ibbotson era scomparso dai radar proprio all’altezza del Canale della Manica, tra Francia e Inghilterra. In particolare sono stati avvistati dei cuscini di due sedili del velivolo.

A darne notizia l’Air Investigation Branch inglese, che in un comunicato riportato da sport.sky.it spiega: “Sin da quando abbiamo aperto le nostre indagini, martedì 23 gennaio, abbiamo raccolto delle prove, e analizzato i dati provenienti dal radar e dalle registrazioni del traffico aereo. Abbiamo lavorato accanto ad autorità internazionali e aggiornato passo passo sui nostri progressi le famiglie delle persone coinvolte. Dal momento in cui siamo stati informati della sparizione dell’aereo abbiamo esaminato la fattibilità di condurre una ricerca dei fondali sottomarini a caccia di resti dell’aereo”.

“Sulla base di una traiettoria di volo dettagliata e dell’ultima posizione di volo conosciuta, abbiamo identificato un’area a cui dare priorità per la ricerca grande circa quattro miglia nautiche quadrate. – viene poi specificato – Attraverso il Project Team Salmo (Salvataggio e operazioni marine del ministero della difesa, nda), abbiamo commissionato una nave da ricognizione specializzata nel rilevamento sottomarino di possibili relitti di aeromobili”.

Le ricerche sul fondale

Le operazioni di ricerca però non partiranno a quanto pare prima di venerdì 1 febbraio 2019 a causa delle avverse condizioni meteo. L’Air Investigation Branch inglese anticipa comunque che per scandagliare il fondale sottomarino verranno impiegate “apparecchiature di sonar a scansione laterale per provare a identificare il relitto sul fondo del mare”.

“Se il relitto dovesse essere ritrovato, un veicolo a distanza (Rov) sarà utilizzato per esaminare visivamente il relitto. – si precisa quindi – Siamo consapevoli che nella stessa area è in atto un’operazione di ricerca privata, e stiamo lavorando a stretto contatto con le persone coinvolte per massimizzare le possibilità di localizzare eventuali rottami e garantire operazioni di ricerca sicure. Il nostro lavoro è effettuare indagini per stabilire le cause degli incidenti. Non siamo qui per attribuire colpa o responsabilità”.