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Argentina, è morta la figlia nata da uno stupro ai danni di una 11enne

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Polemiche e perplessità sulla decisione di non permettere alla ragazzina di abortire.

Coincidenza vuole che sia proprio il giorno della festa delle donne la data in cui è morta la neonata concepita da una ragazzina di soli undici anni. La giovane è argentina, più precisamente di Tucuman, ed il 27 febbraio 2019 aveva dato alla vita sua figlia con un parto cesareo. La scelta di partorire aveva innescato in tutto il mondo un enorme polverone sulle leggi argentine, le quali vietano l’interruzione volontaria della gravidanza.

La morte del bimbo

Nell’ospedale argentino ‘Eva Peron‘, la neonata è morta solo dopo pochi giorni dalla nascita. Infatti, la piccola è nata molto prematura, intorno alla venticinquesima settimana, e pesava appena 660 grammi. I medici hanno fatto il possibile per tenere in vita la neonata, ma tutti i tentativi sono risultati vani. “Informiamo che, nonostante tutte le cure fornite, la bimba ha sofferto una grave complicazione respiratoria che non le ha lasciato scampo”, ha fatto sapere l’ospedale attraverso un comunicato stampa.

La famiglia della giovane, dopo aver scoperto dell’imminente gravidanza della figlia undicenne, aveva richiesto l’aborto, ma la proposta è stata declinata. Infatti, in Argentina l’aborto volontario è completamente illegale, con la sola eccezione nei casi in cui si tratti di violenza sessuale appurata oppure di serio pericolo di vita per la madre.

Le polemiche

Sono numerosissime le lamentele e le polemiche in Argentina: tante le organizzazioni femministe che stanno manifestando, accusando il governo di non essere intervenuto in supporto della famiglia. Secondo quanto viene riportato da alcune testate locali, le autorità competenti si sono difese sostenendo di avere attuato: “le procedure necessarie per salvare entrambe le vite”.

Le proteste rimangono feroci e numerose in tutta la nazione. Il motivo principale è la denuncia da parte della madre dell’undicenne nei confronti di un uomo locale di 65 anni, accusato appunto di avere abusato, violentato e messo in cinta la giovane ragazza. Proprio questo avrebbe potuto permettere alla figlia di abortire, ma questo non è stato permesso. Nel frattempo, i legali della famiglia sono al lavoro per rendere giustizia: l’uomo accusato di stupro è stato arrestato, mentre i dottori dell’ospedale che non hanno permesso l’aborto sono stati denunciati.