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Usa, uccide figlia della compagna: Jacob Sullivan condannato a morte

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Jacob Sullivan uccise brutalmente la figlia 14enne della sua compagna sotto la sua supervisione. Ora, l'uomo è stato condannato a morte.

L’uomo che ha ucciso e fatto a pezzi la figlia quattordicenne della sua fidanzata, come parte di una fantasia sessuale che stava condividendo con la stessa madre della ragazza, è stato condannato a morte ieri, giovedì 29 febbraio, dal tribunale della Pennsylvania. Jacob Sullivan, 46 anni, si è infatti da subito dichiarato colpevole di omicidio, violenza sessuale e pratiche annesse nei confronti di Grace Packer nel 2016. Dopo che la giuria di Philadelphia ha imposto la pena di morte, Sullivan non ha avuto nessuna reazioni, suscitando i malumori della stessa giuria e dei giudici che hanno definito lo stesso come: “senz’anima”.

La condanna a morte

Il procuratore distrettuale Matthew Weintraub aveva chiesto alla giuria di spedire Sullivan nel braccio della morte, ricordando loro che la vita di Grace “trovo la sua fine in una casa degli orrori: un vero e proprio inferno sulla Terra”. La difesa ha chiesto invece una condanna all’ergastolo, insistendo sul fatto che la madre di Grace, Sara Packer, avesse architettato la trama raccapricciante dell’omicidio pilotando Sullivan dall’inizio. Sara Packer, ha testimoniato la scorsa settimana e ha ammesso ai giurati che voleva sua figlia morta e di aver architettato il piano macabro per ucciderla: il tutto per riuscire ad ottenere, tramite la confessione diretta, un patteggiamento all’ergastolo.

La dinamica del tremendo omicidio

Sullivan e Sara Packer portarono Grace in un attico e le somministrarono un cocktail di farmaci. Dopodiché c’è stata l’aggressione sessuale da parte di Sullivan e l’omicidio, avvenuto per strangolamento. Il corpo, occultato per mesi, è stato scaricato in un’area remota dove i cacciatori l’hanno trovato a pezzi nell’ottobre 2016, come riportato dalle autorità.