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Brasile, bimba uccisa dalla polizia: "La colpa è del governatore"

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Dopo l'uccisione della bimba di 8 anni colpita da un proiettile della polizia monta la protesta contro il governatore di Rio de Janeiro Wilson Witzel

Domenica 22 settembre centinaia di persone hanno protestato per l’uccisione di Agatha Félix, una bambina di otto anni, presumibilmente colpita alle spalle da un colpo di pistola esploso dalla polizia all’interno di una favela di Rio de Janeiro, nella serata di venerdì 20 settembre. In piazza i brasiliani sono scesi con la foto della piccola sorridente, travestiva da Wonder Woman.

La colpa è di Wilson Witzel

Agatha infatti è la quinta bimba uccisa quest’anno nelle favelas della città. Esponenti di sinistra stanno cavalcando l’onda dell’indignazione puntando il dito direttamente contro il governatore di destra Wilson Witzel, considerato “responsabile morale dell’omicidio” per via della sua politica pro armi. Anche sui social la rabbia è montata attraverso l’hashtag #aculpaedowitzel.

“Questa è la morte di un bambino il cui unico peccato era quello di essere povero. Perché la politica sulla sicurezza dello Stato è una politica di sterminio?” ha quindi tuonato Luciano Bandeira, presidente dell’associazione degli avvocati di Rio, ai microfoni di O Globo. “Non c’è rimorso, nessuna ammissione di colpa, nessuna volontà di ripensare questo tipo di politica per evitare che altre morti come questa accadano” ha poi aggiunto.

L’omicidio di Agatha Félix

Agatha Félix è stata uccisa mentre viaggiava su un furgone guidato dalla madre. La polizia si è giustificata affermando che era in corso un conflitto a fuoco con una banda di criminali ma diversi testimoni hanno riferito come in realtà gli agenti avessero sparato invece contro una moto con a bordo due ragazzi.

Uno dei proiettili ha però colpito la bambina. Nel luglio scorso Witzel aveva dichiarato pubblicamente, nel corso di un intervento sul problema dei trafficanti di droga: “Un bandito con un fucile è un terrorista. Come trattate i terroristi? In maniera letale”. Il governatore si è detto infatti solo “rammaricato” per l’uccisione della piccola.

Forte di questo, la polizia ha quindi assicurato che non cambierà il modo di agire contro i criminali, ricordando che nel 2019 c’è stato il 21 per cento di omicidi in meno rispetto all’anno precedente. Al contempo però le associazioni in difesa dei diritti umani sottolineano come nello stesso periodo 1.249 persone a Rio sono state uccise da agenti di polizia, il 16 per cento in più rispetto al 2018.