> > Coronavirus, nuovo picco di contagi ad agosto: lo studio sulla Cina

Coronavirus, nuovo picco di contagi ad agosto: lo studio sulla Cina

coronavirus picco contagi

Uno studio in Gran Bretagna dimostra che allentare le misure restrittive in Cina può provocare un nuovo picco di contagi per coronavirus ad agosto.

Un nuovo picco di contagi per coronavirus è previsto ad agosto. Lo studio che arriva dalla Gran Bretagna dimostra che allentando le misure restrittive ci sarà una nuova seconda ondata da covid-19 in Cina.

Coronavirus, picco di contagi ad agosto

Allentare le misure di distanziamento fisico, riaprire le scuole e far ripartire lentamente Wuhan potrebbe risultare fatale per la diffusione del covid-19. Uno studio della London School of Hygiene and Tropical Medicine sostiene che revocare tutte le restrizioni fino a marzo potrebbe essere pericolosissimo e scatenare un’impennata di contagi con un nuovo picco ad agosto. Mantenere, invece, le stesse restrizioni fino ad aprile ritarderebbe un secondo picco fino ad ottobre, in modo da permettere anche ai servizi sanitari di riprendersi per affrontare comunque un nuovo contagio ma più lontano nel tempo.

Lo studio sulla Cina

Lo studio fatto dagli scienziati inglesi è applicabile solo sul territorio asiatico, quindi in riferimento al contagio di Wuhan. Non può essere esteso ai paesi occidentali, come l’Italia. Però, al contempo, si può estrapolare dallo studio per la Cina una “regola” generale”: non esiste una strategia di uscita rapida. Le misure adottate dai paesi per le restrizioni, come in Italia, non sono la norma imperativa per sconfiggere il coronavirus. Piuttosto, sarà utile sollevare i cittadini dalla quarantena gradualmente, altrimenti, come per la Cina, è molto probabile una ricaduta anche in Europa.

Le parole degli esperti

“Le misure di distanziamento fisico sono molto utili e dobbiamo regolare attentamente il loro allentamento per evitare successive ondate di infezione, quando i lavoratori e gli scolari torneranno alla loro normale routine”, ha affermato il co-autore Yang Liu. Quindi, un riavvio, scaglionato del lavoro all’inizio di aprile, andrebbe a contenere l’infezione.

Questo studio è in linea con quello del gruppo consuntivo del governo del Regno Unito per le emergenze secondo cui le misure dovranno essere attuate per almeno 6 mesi e poi snellite periodicamente per ridurre l’impatto di recidive.

L’autore principale dello studio della London School of Hygiene, Kiesha Prem, sottolinea quest’aspetto. Le misure messe in campo a Wuhan sono risultate efficaci, ma risulta altrettanto determinante appiattire il pericolo della ricaduta. “Le misure senza precedenti messe in atto dalla città di Wuhan per ridurre i contatti sociali a scuola e sul posto di lavoro hanno contribuito a controllare l’epidemia – spiega Kiesha Prem -. Tuttavia, la città deve ora fare molta attenzione per evitare di eliminare prematuramente le misure di allontanamento fisico, perché questo potrebbe portare a un secondo picco. Ma se si allentano gradualmente le restrizioni, è probabile che questo ritardi e appiattisca tale picco”.