> > Australia, riaperture in base a quanti scaricheranno l'app

Australia, riaperture in base a quanti scaricheranno l'app

Australia riaperture scaricheranno app

Tante più persone scaricheranno l'app per il tracciamento del contagio, quanto più alte saranno le riaperture in Australia.

Anche l’Australia come l’Italia e tanti altri paesi del mondo si prepara alla riapertura, cercando di conciliare l’aspetto economico con quello inerente la salute dei cittadini. Il caso australiano attira oggi l’attenzione perchè il governo ha deciso che la misura delle riaperture dipenderà da quante persone decideranno di scaricare l’app per il tracciamento del contagio COVIDSafe, che funzionerà come la ormai celebre Immuni italiana. “Non scaricarla è come uscire senza protezione solare in un giorno di sole accecante”, ha detto il primo ministro australiano Scott Morrison venerdì 1 maggio in conferenza stampa. In realtà in Australia l’app è stata presa molto di buon grado da parte dei cittadini, forse anche perchè il suo utilizzo potrebbe voler dire un più veloce ritorno alla normalità.

Riaperture in base a quanti scaricheranno l’app

In meno di una settimana sono stati circa 3,5 milioni gli australiani che hanno scaricato COVIDSafe, ma secondo il governo servono numeri ancora più grandi: affinché funzioni è necessario che venga utilizzarla almeno dalla metà degli abitanti del Paese. “L’app è una questione fondamentale per le decisioni che prenderemo sull’allentamento delle misure restrittive”, ha dichiarato Morrison, che ha insistito sull’importanza di rilanciare l’economia dopo l’emergenza coronavirus e quindi riaprire le imprese. “È vero che abbiamo avuto successo sul fronte della salute, ma dobbiamo ridurre la disoccupazione, riaprire i negozi”, ha aggiunto il primo ministro.

Come funziona l’app

Così come dovrebbe avvenire per Immuni, l’australiana COVIDSafe basa il suo tracciamento sulla tecnologia Bluetooth: agli utenti arriverà una notifica se l’incontro con una persona malata è avvenuto nell’arco di 1,5 metri e per più di 15 minuti. Il governo sarà responsabile della gestione del registro online.