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Settimana lavorativa di 4 giorni in Nuova Zelanda, l'idea della Ardern

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Per poter rilanciare l'economia nel periodo post Covid, la premier della Nuova Zelanda Jacinda Ardern ha proposto la settimana lavorativa di 4 giorni.

Una settimana lavorativa ridotta a soli quattro giorni: è questa la proposta lanciata dalla premier della Nuova Zelanda Jacinda Ardern per rilanciare l’economia del paese nel periodo di transizione post emergenza coronavirus. Secondo la Ardern infatti, la crisi sanitaria che abbiamo vissuto negli ultimi mesi ci costringerà a rivedere l’intero sistema socio economico globale al quale siamo abituati, incominciando a considerare il lavoro da casa non come un’eccezione ma come la normalità per poter mantenere uno stile di vita più sano.

Nuova Zelanda, settimana lavorativa ridotta

Nell’illustrare la sua proposta, la premier Ardern ha scritto sul suo profilo social: “Ho sentito tante persone che suggeriscono che dovremmo arrivare a una settimana lavorativa di quattro giorni. […] Questo è un momento eccezionale e dovremmo essere pronti a prendere in considerazione idee straordinarie”. La Nuova Zelanda è stata peraltro uno dei primi paesi al mondo a tornare alla normalità nel contesto dell’emergenza coronavirus, grazie agli ottimi risultati ottenuti con le misure di lockdown.

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Nel suo messaggio, la Ardern ha tuttavia spiegato che un cambiamento del genere non può essere soltanto un’imposizione dettata dal governo, ma deve partire prima di tutto dalle aziende stessa: “Ho detto che c’è molto che abbiamo imparato dal Covid, la gente che lavora da casa e la produttività possono cambiare dopo quello che è accaduto. Incoraggio davvero i datori di lavoro che sono nella condizione di farlo a valutarlo, a pensare se è qualcosa che funziona per la loro azienda perché aiuterebbe il turismo in tutto il Paese”. La proposta della premier è infatti un’elaborazione di un’idea precedentemente lanciata da Rotorua, uno dei maggiori resort turistici del paese.