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Coronavirus, paura a Tokyo per una nuova ondata dell'epidemia

Tokyo, il Rainbow Bridge torna a illuminarsi di rosso

Dopo una breve tregua dal coronavirus, a Tokyo ritorna la paura dei contagi. Nel timore di una nuova ondata dell'epidemia, chiudono locali e karaoke.

A Tokyo il Rainbow Bridge è tornato ad illuminarsi di rosso per la paura di una nuova ondata dell’epidemia di coronavirus. Ad annunciarlo è stata la governatrice della prefettura nipponica, Yuriko Koike, che ha invitato i cittadini alla cautela: “Chiediamo ai residenti di prestare molta attenzione soprattutto nei luoghi al chiuso e in quelli affollati” ha affermato in una conferenza stampa.

Coronavirus: a Tokyo nuova ondata dell’epidemia?

Dopo la fine dello stato d’emergenza, nel Paese del Sol Levante ritorna la paura. La tregua, iniziata il 25 maggio scorso, pare già finita. Sono 34 le persone risultate positive alla Covid-19. La ha riferito la prefettura di Tokyo e già è scattata la prassi per gestire la nuova fase di emergenza. La governatrice della prefettura, Yuriko Koike, ha messo in guardia: “L’allerta serve per raccomandare cautela ai nostri concittadini in merito all’infezione” ha annunciato. La decisione di innalzare il livello di allerta è stata presa dagli esperti locali considerando alcuni parametri: il numero medio giornaliero di nuovi casi – il limite era venti – e un aumento generale settimanale dei nuovi casi.

Un nuovo lockdown per paura dei contagi

La città di Tokyo ha fatto sapere che, se i casi continueranno a salire superando quota 50, il governo imporrà un nuovo lockdown. In tal caso, serrande di nuovo abbassate per negozi, fabbriche e laboratori. I nuovi casi positivi – riferiscono le autorità – provengono dall’ospedale di Koganei, nella parte occidentale della città, da cui proverrebbero almeno 30 infezioni. Le autorità hanno, tuttavia, segnalato anche nuovi cluster nei quartieri della movida nipponica e nei luoghi di intrattenimento. Una delle prime misure prese dal Giappone ai tempi della prima ondata fu proprio la chiusura dei parchi divertimento. Una seconda ondata potrebbe generare le stesse misure.

Omi: “Non possiamo azzerare il coronavirus”

Il 1 giugno Shigeru Omi, nel team sanitario nipponico, aveva ammesso: “Data la natura di questo virus, in questo momento è impossibile ridurre il livello di trasmissione a zero“. Alla luce dei nuovi casi ha, però, aggiunto: “Dopo la fine dello stato di emergenza, si sono verificati numerosi casi soprattutto a Tokyo e Fukuoka. Si tratta di una piccola ondata che ci saremmo aspettati ma non con questi numeri“.

Al momento, nella capitale chiudono i locali notturni e i karaoke. Restano, invece, aperti cinema, teatri e palestre.