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Proteste Usa, Trump voleva schierare 10mila militari in tutto il paese

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Secondo un'indiscrezione il presidente Usa Donald Trump avrebbe chiesto di schierare 10mila militari in tutto il paese per sedare le proteste in atto.

Continuano le proteste negli Usa a seguito della morte dell’afroamericano George Floyd, avvenuta lo scorso 25 maggio a Minneapolis, anche se rispetto ai primi giorni ora i cortei di manifestanti sembrano aver assunto una connotazione decisamente meno violenta. Per le strade di San Francisco, New York e Washington Dc infatti, migliaia di persone si sono riunite in cortei pacifici al grido di Black Lives Matter, mentre secondo il presidente Donald Trump, nella capitale statunitense sarebbero presenti molte meno persone a differenza delle giornate precedenti.

Proteste Usa, Trump voleva l’esercito

Secondo un’indiscrezione trapelata nelle ultime ore inoltre, emerge che Trump avrebbe chiesto il dispiegamento di oltre 10mila militari per sedare le proteste in tutto il paese. Una richiesta che però sarebbe stata rifiutata dallo stesso segretario di Stato alla Difesa, Mark Esper, e dal capo di Stato maggiore delle Forze armate americane, Mark Milley.

Nei giorni precedenti lo stesso Esper aveva già ribadito il suo no all’utilizzo dell’esercito, concedendo unicamente lo schieramento di 1.600 militari al fine di proteggere l’area nei pressi della Casa Bianca. Militari che sono stati successivamente richiamati lasciando sul posto solamente i 5mila uomini della Guardia Nazionale e indisponendo visibilmente il presidente.

Casa Bianca: tre chilometri di recinzione

Proprio a Washington intanto, una recinzione alta tre metri e lunga tre chilometri è stata installata per proteggere l’area attorno alla Casa Bianca, ciò malgrado Trump stesso abbia affermato nelle ultime ore come le proteste nella capitale Usa si siano notevolmente ridimensionate rispetto agli scorsi giorni. Su Twitter il thycoon ha infatti scritto: Molta meno folla a Washington di quanto previsto. Grazie alla Guardia Nazionale e alla polizia di Washington Dc per l’ottimo lavoro svolto”. Il Pentagono ha in seguito spiegato che l’area rimarrà recintata almeno fino al 10 giugno, senza però specificare se e quando le barriere verranno rimosse.

Cortei pacifici nelle città

Nel frattempo proseguono le manifestazioni pacifiche in molte città degli Stati Uniti, tra cui a New York dove un partecipante al corteo ha dichiarato: “La gente ha una voce ora e ci stanno ascoltando. Ci stanno ascoltando perché siamo uniti”. A Los Angeles invece, la giornalista della Cnn Lucy Kafanov ha così descritto l’atmosfera delle ultime ore: “Ci sono molte persone che vanno in giro a distribuire snack, mascherine, disinfettante per le mani, cibo per i dimostranti. Una delle cose belle a livello umano che abbiamo visto è che mentre passano davanti a vari condomini, la gente esce ai loro balconi, inizia a battere le mani, scuotere pentole e padelle in solidarietà della protesta”.