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Dopo 14 settimane, la Spagna pone fine al lockdown dopo che è rientrata l’emergenza coronavirus. Nel Paese, i virologi suggeriscono prudenza, ma il 21 giugno coincide con la fine delle restrizioni.
A mettere in guardia su una seconda ondata è la virologa Margarita del Val. Intervistata dal quotidiano El País, l’esperta non esclude il timore di un aumento dei contagi. Il problema sta nella minore percezione del rischio che potrebbe distogliere da comportamenti di prevenzione: “È nelle nostre mani evitare che i nuovi focolai diventino una seconda ondata. Questo può accadere in qualsiasi momento“. La scienziata consiglia di mantenere il distanziamento sociale e usare la mascherina.
Cosa cambia in Spagna?
Con la fine del lockdown, 47 milioni di spagnoli potranno spostarsi liberamente in tutto il Paese per la prima volta dal 14 marzo. Va detto che già nelle scorse settimane le misure di emergenza si sono gradualmente allentate. Il governo di Pedro Sanchez ha preso seriamente l’emergenza, ma ha anche riconosciuto le possibilità di un allentamento, quando si sono presentate. Dal 21 giugno, i viaggiatori europei potranno entrare in Spagna senza la quarantena. Resta responsabilità dei governi regionali, regolare e monitorare gli afflussi nei luoghi pubblici, mentre si è obbligati a indossare le mascherine in ogni evenienza e contesto.
Si unisce alla voce degli esperti anche quella di Pedro Sanchez. Il premier socialista ha rivendicato di aver “risparmiato 450mila morti” per la Covid-19: la Spagna conta finora 28mila morti e 245mila casi positivi. Questo, però, non ha impedito Sanchez a ribadire l’importanza dell’essere prudenti, mantenendo le distanze.
Ora la Spagna si prepara alla ripresa e punta proprio alla stagione turistica.