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Virologa spagnola: “Coronavirus circola più adesso rispetto a febbraio"

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Per la virologa spagnola Margarita del Val: "Sta nelle nostre mani evitare che nuovi focolai si trasformino in una seconda ondata".

Mentre in Spagna migliora l’emergenza sanitaria, il governo di Pedro Sanchez ha annunciato che dal 21 giugno aprirà le frontiere agli altri paesi dell’Ue. Da quella data, non sarà più vigente l’obbligo di quarantena per chi arriva dagli stati europei. L’unica eccezione sarà il Portogallo, con il quale il confine riaprirà il primo luglio su richiesta del governo di Lisbona. Nonostante i dati incoraggianti, il Paese mantiene l’obbligo di indossare la mascherina per tutto il periodo della pandemia. Intanto la virologa spagnola, Margarita del Val, fa sapere: “Il coronavirus circola più adesso rispetto a prima dello stato di allarme”.

Le dichiarazioni della virgola spagnola sul coronavirus

Margarita del Val, intervistata dal quotidiano spagnolo El Pais, ha spiegato che l’eventuale seconda ondata dipenderà dai nostri comportamenti. Il rischio è nelle nostre mani.

Sulla possibilità di una seconda ondata nel Paese, la virgola ha commentato: “In Iran al momento c’è una seconda ondata, quasi come la prima, che era già forte. Quando il virus ha lasciato la Cina, uno dei primi paesi colpiti è stato proprio l’Iran. Poi è arrivato in Italia e in Spagna e ci siamo già dimenticati del resto del mondo. Singapore ha già attraversato tre piccole ondate”. Quindi ha aggiunto: “A Bilbao, dove ci sono anche gravi focolai collegati agli ospedali, si sarebbe potuto decidere di chiudere. Ma ciò non è stato fatto, perché la strategia adottata è stata diversa rispetto a Pechino. Ma il rischio esiste”.

La Del Val ha detto chiaramente: È nelle nostre mani evitare che i nuovi focolai diventino una seconda ondata. Questo può accadere in qualsiasi momento”. Per lei, restano fondamentali le misure di sicurezza a cui ci siamo abituati negli ultimi mesi. Importante il mantenimento della distanza sociale e l’uso della mascherina.

Sul Covid-19 ha aggiunto: “Il virus circola più adesso rispetto a prima dello scoppio dell’emergenza. È difficile stimare esattamente la quantità, ma ci sono più focolai di prima”.

La virologa ha riportato l’esempio dell’influenza A, che in Spagna ha avuto due ondate. Una è stata tra il primo luglio e il primo agosto. Poi un’altra, più forte, iniziata con l’autunno. A tal proposito, ha precisato: “È un’altra malattia, ma è anch’essa respiratoria. Si trasmette in modo simile, ha tempi di incubazione simili. E c’è stata una seconda ondata. A luglio, gran parte della popolazione non era immune o aveva una minima immunità, in particolare le persone di età inferiore ai 50 anni. Ora in Spagna abbiamo persone molto più sensibili di quanto non lo fossero allora. Con quell’influenza, gli over 50 avevano un’immunità cellulare. Ora abbiamo il 95% della popolazione spagnola sensibile, che è di più”.