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La Spagna rimanda la fase 2: "Non faremo come l'Italia"

Spagna, fase 2 slitta: "Non faremo come l'Italia"

Il Premier Pedro Sanchez ritiene che in Spagna la fase 2 debba ancora attendere, secondo lui l'Italia ha agito troppo in fretta.

La Spagna rimanda la fase 2 dell’emergenza Coroanvirus, non vuole fare come l’Italia che reputa essere stata troppo avventata nelle riaperture. A riportare questo pensiero, il quotidiano El Pais: “L’Italia va troppo in fretta nell’uscita dal lockdown, spero gli vada bene ma rischiano molto”, ha detto il Premier Pedro Sanchez.

Spagna: fase 2 rimandata

Fino a questa scottante dichiarazione, la Spagna aveva seguito le orme del nostro Paese, con una settimana di differenza e contatti costanti sia a livello tecnico che politico. Ora Madrid si discosta da Roma, avendo questa riaperto quasi tutte le attività e volendo riaprire i confini ai turisti dal 3 giugno 2020.

“In Italia vi sono molte pressioni del settore turistico come anche da noi, ma abbiamo scelto la prudenza. Loro si prendono un forte rischio”, ha continuato Sanchez, “Nel turismo uno si gioca la reputazione. Noi vogliamo essere una destinazione sicura. Meglio evitare una marcia indietro che distruggerebbe la nostra immagine”.

Sanchez: “Frontiere chiuse, turismo locale”

No a viaggi interni in Spagna, che al momento dichiara di puntare sul turismo locale per l’estate, e non ci sono date fissate per la riapertura delle frontiere. La priorità per ora è garantire la sicurezza dei movimenti nazionali: “Non è pensabile che uno spagnolo non possa andare a trovare mamma in Galizia, mentre un tedesco va nella sua casa a Majorca”, ha concluso il Primo Ministro.

Il Governo Sanchez vuole proseguire con estrema prudenza, anche se ciò significa stressare ulteriormente l’economia, soprattutto per via del timore che una seconda ondata di contagi da Coronavirus possa distruggerla irreparabilmente.