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Peste nera in Mongolia: regione in quarantena dopo scoperta di 2 casi

Peste nera Mongolia

Una regione della Mongolia è stata messa in quarantena dopo la scoperta di due casi di peste nera: in corso gli accertamenti sui contatti stretti.

Non solo coronavirus: a preoccupare la Mongolia è anche l’accertamento di due casi di peste nera nella regione di Khovd per la quale ora le autorità hanno disposto l’isolamento. A confermare la positività dei due individui è stata una nota del Centro nazionale per le malattie zoonotiche (Nczd).

Peste nera in Mongolia

Stando a quanto riportato dai quotidiani locali, si tratterebbe di un ragazzo di 27 anni residente nel distretto di Tsetseg e di una ragazza di 17, entrambi in cura in due diversi ospedali della zona. Il più grave sarebbe il primo, giudicato in condizioni critiche. Non appena le analisi hanno dato esito positivo, le autorità sanitarie hanno provveduto a fare test a tappeto a tutte le persone che erano entrate in contatto con loro.

In totale sono stati effettuati 550 test diagnostici che sono attualmente in corso di analisi. Nel mentre si è disposta la quarantena per i residenti del capoluogo di provincia e di uno dei distretti della regione a circa 500 chilometri a sud delle repubbliche siberiane meridionali di Tyva e Altai, al confine con la Russia.

Secondo i primi accertamenti pare che i due casi siano legati al consumo di carne di marmotta e per questo indicati come peste della marmotta. Un’infezione che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità è in grado di uccidere gli adulti entro 24 ore se non trattata in tempo e con cui la regione mongola ha già avuto a che fare. Nell’anno precedente si era sviluppato un focolaio in una vicina provincia che aveva portato alla chiusura di un valico di frontiera e al decesso di due individui.