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Paesi frugali: cosa vuol dire e quali sono gli Stati che si chiamano così

Paesi frugali cosa vuol dire

Cosa vuol dire "Paesi frugali" e perché alcuni Stati nordici appartenenti all'Unione Europea si chiamano così.

Hanno un ruolo centrale nelle trattative sul Recovery Fund e stanno rischiando di rallentarle per la loro volontà di ridurre gli aiuti a fondo perduto e aumentare i sussidi prestati: chi sono i paesi frugali e cosa vuol dire questa locuzione.

Paesi frugali: cosa vuol dire?

Si tratta di alcuni tra i Paesi nordici, in particolare Austria, Olanda, Danimarca e Svezia che si sono loro stessi chiamati “frugali“, ovvero “parsimoniosi“, “attenti al mercato economico“, nel definire la loro posizione in merito alle trattative sul bilancio europeo 2021-2027. Come si evince dalla definizione, la loro idea di Europa è quella di un’Unione che preveda meno spese da Bruxelles e più controlli sugli stati membri.

La coalizione si è poi via via allargata con l’aggiunta di Finlandia e Repubbliche Baltiche. Ai vertici del gruppo vi sono Mark Rutte (Olanda), a capo di un partito conservatore-liberale europeista, Sebastian Kurz (Austria), del Partito Popolare, Mette Frederiksen (Danimarca), del partito socialdemocratico, Stefan Löfven (Svezia), anche lui socialdemocratico come Sanna Marin (Finlandia).


Si tratta di Stati che accusano le economie del Sud di non spendere adeguatamente le proprie risorse e non contrastare l’evasione fiscale salvo poi chiedere denaro dall’Unione Europea. Di qui la loro insistenza sul veto nei confronti dell’utilizzo dei soldi del Recovery Fund. Attualmente lo stato più forte è l’Olanda e tutti insieme chiedono una riduzione dell’importo dei contributi a fondo perduto e più prestiti. Ma soprattutto l’inserimento del freno d’emergenza, vale a dire della possibilità di bloccare l’erogazione dei fondi e richiedere l’intervento del Consiglio europeo. Per il momento la loro ultima proposta sul tavolo è quella di ridurre a 390 miliardi l’importo dei sussidi.